Dark Ark”, l’antico testamento dark fantasy

Dark Ark, sceneggiato da Cullenn Bunn e illustrato da Juan Doe, è un retelling epico e oscuro di uno degli episodi chiave dell’antico testamento ovvero la storia dell’Arca dell’Alleanza e delle peripezie di Noè. Il fumetto sbarca in Italia grazie a Edizioni BD che confeziona un ottimo prodotto anche dal punto di vista tipografico grazie a una brossura di buona fattura e una stampa su carta lucida che rende giustizia alle bellissime tavole di Doe.

         Come è risaputo Dio punì gli uomini con il Diluvio Universale per mondare il creato dalla nociva presenza dei peccatori e dei loro comportamenti impuri, ma si premunì di scegliere Noè, un prescelto tra gli uomini per la sua vita retta, che avrebbe dovuto costruire un’enorme imbarcazione per ospitare la sua famiglia e gli animali, così da permettere la sopravvivenza dell’uomo e  garantire ad esso la cacciagione.

 

         In questa rivisitazione anti-biblica o dark il mondo è già sommerso dalle acque purificatrici e seguiamo le vicende dello stregone Shrare che è stato incaricato da una potenza infernale di guidare verso la salvezza tutte le male bolge delle creature “innaturali” e mostruose. In questa Arca dell’Oscurità, dall’estetica tetra e pseudo-gotica, la famiglia dello stregone convive con vampiri, manticore, demoni e altri abomini estrapolati dai bestiari medievali o dai manuali dei giochi di ruoli fantasy. Ovviamente questo contro-Noè deve guidare la sua schiera infernale verso un nuovo mondo dove gli esseri “naturali” del comandante dell’Arca fungeranno da nutrimento, perciò è essenziale che lo stesso Noè raggiunga la salvezza.

         Se lo sfondo è questa apocalisse universale solcata dai rispettivi pastori dell’Alleanza e dell’Inferno nel particolare la storia segue una vicenda intrigante dai risvolti noir, perché la  Lamia Naga (leggendaria e mostruosa figura mitica dalle sembianze di serpente e donna) viene uccisa rompendo l’equilibrio tra le bestie e l’autorità dello stregone Shrare che deve mantenere il controllo per evitare ammutinamenti e condurre al successo la sua profana missione.

         Nonostante l’epica narrazione ci sono sprazzi di comicità perturbante, un chiaro esempio è la presenza della coppia di unicorni che nella simbologia cristiana rappresentano la purezza e la verginità. Per qualche ragione sottilmente ironica e crudele i due immacolati animali sono stati accolti nell’Arca sbagliata invece di raggiungere le schiere “buone” di Noè.

 

         La trama si arricchisce di scene d’azione, violenza e momenti di pura curiosità, compreso il trionfante epilogo che funge da cliffhanger che porta il lettore a pretendere il secondo volume. Un’immensa nota di merito va alla colorazione delle tavole che funge da supporto primario alla sceneggiatura, infatti la palette cromatica è cangiante e sofisticata e viene utilizzata con precisi intenti narrativi. La colorazione è tenue, quasi sbiadita, quando si concentra sui personaggi umani e mortali, in poche parole ordinari; è evidente da colori standard e poco brillanti. D’altro canto quando la narrazione si sposta verso il mondo luciferino i mostri sono ammantati di un’aurea psichedelica e policromatica dai toni accesi e quasi shocking, elementi vincenti che rendono le tavole di Doe davvero uniche e apprezzate. Le splash page a tutta pagina sono davvero potenti e catturano l’immaginazione del fruitore, il risultato finale è davvero soddisfacente e trasmette ottimamente l’estetica di questa narrazione eretica e fumosa. La trama non aspetta altro che essere sviluppata, il volume uno “Quaranta Notti” è sicuramente un valido tassello introduttivo che presenta i personaggi e le loro ansie e paure ma sarà nel secondo volume che il pathos sarà travolgente e chi scrive non vede l’ora di  lasciarsi travolgere da questa potenza visiva crepuscolare.

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