Recensioni: “H.P. Lovecraft – I gatti di Ulthar e altri racconti” di G. Congedo e A. Montano

Dettagli

Titolo: “H. P. Lovecraft – I gatti di Ulthar e altri racconti”

Autore: Giuseppe Congedo e Antonio Montano

Editore: NPE

Collana: Horror

Pagine: 80 pagine

Prezzo: 16,90

 

Sinossi

Quattro storie. Quattro viaggi nell’incubo che ci raccontano di un Lovecraft agli inizi della sua folgorante carriera. Se vi aspettate divinità cosmiche urlanti al centro dell’universo o creature tentacolate che emergono dal fondo di abissi ribollenti, siete fuori strada. Ancora lontani dagli orrori cosmici che lo avrebbero reso una leggenda, i racconti proposti in questo volume (Il terribile vecchio, I gatti di Ulthar, L’estraneo, Il Segugio) porteranno alla luce (o copriranno di ombre minacciose) un Solitario di Providence precedente all’avvento dei Grandi Antichi. 

Commento

Edizioni NPE, una delle più brillanti e sofisticate realtà editoriali del panorama italiano, continua la sua stesura di un apparato fumettistico che presenta il materiale lovecraftiano, inaugurando una vera filologia estetica dell’orrore grazie ai maestri dell’illustrazione.

            Dopo il volume del titanico Dino Battaglia “Lovecraft e altre storie”, “H.P Lovecraft-La Musica di Erich Zann e altri racconti” del bravissimo duo Vanello-Bastian,  “H.P Lovecraft: La Tomba” del rocker Nino Cammarata e Bastian, “H.P. Lovecraft – Il Tempio” di Florent-Rotomago e la Guida ai Luoghi di Lovecraft di Mingrone, Scardillo e Vettori abbiamo un altro albo dedicato al Solitario di Providence a cura di Congedo Giuseppe e Montano Antonio.

            Il volume “H.P Lovecraft: i Gatti di Ulthar e altri racconti” è un nuovo tassello della cosmogonia artistica e oscura di NPE e ha diverse particolarità. A partire delle splendide front e retro cover del menzionato Cammarata che sintetizza interi racconti di Lovecraft con un’unica composizione visiva e che attirano inevitabilmente l’attenzione degli esecrandi collezionisti e cultori del creatore del ciclo di Cthulhu.

            Congedo e Montano invece adattano i seguenti racconti:  Il terribile vecchio, I gatti di Ulthar, L’estraneo e Il segugio. Curiosa la scelta di rappresentare racconti meno conosciuti o dall’impatto meno “mitico” come quelli che sono figli del ciclo dell’orrore di Cthulhu e delle altre divinità innominabili. Tuttavia questa scelta meno commerciale e mainstream si rivela estremamente interessante perché ci mostra un Lovecraft meno conosciuto e per questo più interessante da riscoprire. Per onestà intellettuale ho riletto i racconti che corrispondono a quelli adattati (a chi interessa ho usato la nuova edizione Fanucci a cura del professore Pagetti), e devo dire che il lavoro di Congedo e Montano è stato davvero ottimo, perché senza depauperare di spessore la narrativa di HPL ci viene restituita una riduzione a fumetti del tutto coerente con l’opera originale. Senza entrare nel merito di ogni racconto, per non rivelare troppo al potenziale lettore, posso commentare l’efficacia della controparte artistica. In questo caso abbiamo una palette cromatica sconvolgente dalla potenza corrosiva grazie ai suoi colori acidi che vanno a scarnificare le lugubri atmosfere lovecraftiane in una nuova estetica più psichedelica e anti-tradizionale. Un mix-up narrativo visivo di notevole livello che secondo me permetterà la nascita di un nuovo Lovecraft moderno senza mai rinunciare alla sua origine gotico-cimiteriale.

            Per quanto concerne la struttura dei racconti tutte e quattro le storie sono ben calibrate in momenti di stasi e poi di sorpresa agghiacciante, una interessante proiezione “iconografica” che viene incorporata in una visione finale a effetto plot twist che rende il volume un vero gioiello dal punto di vista narrativo.  Lasciatevi trasportare nel caos onirico e bislacco delle tavole.

            Ogni racconto viene separato da un’immagine di Nino Cammarata con i gatti di Ulthar che troneggiano tra i rami scheletrici di alberi che sorvegliano un cimitero al chiaro di luna.

            Concludo con un altro consiglio targato Edizioni NPE, ovvero “Incubi” di Michele Penco che è  un’interessante quanto maestosa riproposizione dei temi lovecraftiani  ma con storie nuove e originali dell’autore. Penco insieme a Congedo-Montano fa parte sicuramente della nuova scuola di artisti italiani che vanno tenuti d’occhio quando si parla di gotico, weird e orrore.

Rispondi

%d