Aforismi Eroici: “Jorian di IraZ” di Lyon Sprague de Camp (1971)

“E la gara di poesia indetta da Forimar?”, domandò il re.

“Dato che i giudici erano già stati scelti, il bando emesso, e le iscrizioni stavano già  affluendo, Fusonio evitò di annullarlo, perché così facendo avrebbe gettato il disonore sul governo di Kortoli e portato alla luce il dissidio tra lui e il fratello. Qualche settimana più tardi, dopo la partenza di Forimar, i giudici annunciarono la classifica. Il primo premio, dissero, doveva andare a Vatreno di Govannian per la sua poesia La caduta dei demoni, che cominciava così:

Mitiga la perorazione ingioiellata,

Monoteista, discreta, recitata alla perfezione;

Rimpiazzale un estraneo.

Noi tergiversiamo, la scampagnata despumiamo,

E attraversiamo sentieri pennacchiosi.

L’intercomunicazione è sbronza.

Spiegazione: incorreggibile liquerizietà…

“I giudici portarono da re Fusonio, per l’approvazione, i manoscritti di tutte le poesie premiate. Il re doveva consegnare i premi il giorno successivo. Fusonio lesse la poesia di Vatreno e disse: ─ Cos’è, uno scherzo?

─ Oh, no, Vostra Maestà. ─ disse il giudice capo. ─ È una poesia seria, assai rivelatrice dell’animo dell’autore.

─ Ma questa roba ─, disse Fusonio, ─ non ha nè rima nè metro. Inoltre mi sembra che non abbia neppure senso. Non corrisponde per nulla al mio concetto di poesia.

─ Oh, suvvia! ─ disse il giudice. ─ È chiaro che Vostra Maestà, con tutto il dovuto rispetto, non si è aggiornata con gli ultimi sviluppi dell’arte della poesia. La rima e il metro sono stati abbandonati in quanto intralci arcaici e artificiali alla creatività dell’artista.

─ Tuttavia ci si aspetta che una poesia abbia senso!

─ Non oggi, sire; oggi no. Viviamo in tempi caotici, per cui la poesia dovrebbe riflettere il caos dei tempi. Se il mondo cessa di avere senso, non ci si può aspettare che ne abbia una poesia.

─ Forse vi sentite caotici, signori ─, disse il re, ─ ma io no. Anzi, per me il mondo ha senso, eccome!

─ Potessero i vostri umili servi avere la divina onniscienza di Vostra Maestà! ─ disse con sarcasmo il giudice capo.

“I giudici corsero via dalla sala con le vesti che svolazzavano e inseguiti da Fusonio, che li pestava sul deretano con lo scettro. Il concorso di poesia fu annullato col pretesto che non era stata presentata nessuna opera degna di premio. Tale decisione provocò grande scontento fra i pensatori d’avanguardia e gli artisti, che chiamarono Fusonio tiranno dal gusto popolare e vero e proprio zotico. Ma Fusonio non vi fece caso, e il suo regno finì con l’essere lungo e prosperoso.”

Lyon Sprague de Camp – “Jorian di Iraz” (1971)

 

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