Recensioni: “Mattanza” di Luca Mazza e Jack Sensolini

Dettagli

Titolo: MATTANZA

Autore: Jack Sensolini e Luca Mazza

Illustratore: David Genchi, con copertina e all’interno mappe, bestiario, personaggi principali e araldica

Editore: Lethal Books

Pagine: 366

Prezzo: 16,90 a volume

Ebook: 6,90 a volume

 

Sinossi

Si torna nel Regno di Taglia, ma prima dei fatti raccontati nel romanzo Vilupera degli stessi autori. La Mattanza Giubilare incombe e tutti i più grandi mattatori di Taglia sono pronti a scendere in campo, per sterminare le creature più pericolose e infide del Regno, per ricchezza, gloria, una rocca e la mano d’una nobile mai vista, che si dice non sia proprio una bellezza. Dalle prove nelle arene cittadine alla caccia tra giungle, montagne e mari, i mattatori accumulano grugni a riprova delle loro uccisioni, ma devono anche difendere i loro carnieri da chi è disposto a tutto pur di vincere, e mentre un nemico invincibile figlio della magia nera li trasforma da predatori in prede, ognuno si troverà a fronteggiare il suo passato con la speranza, forse vana, d’un futuro diverso. I bravi (con doppio senso) Luca Mazza e Jack Sensolini di Ignoranza Eroica tornano con i loro “colpi bassi e metriche alte”.

 

Commento

Se pur amante del classico e di autori le cui opere hanno un secolo o più, penso davvero che i lavori di Ignoranza Eroica meritino attenzione, e mi piace leggerli, mi diverte e mi cattura. Confermo che per me uniscono genialità e sfrontatezza alla sostanza.

La prima cosa che mi sento di dire su Mattanza è che se l’oggetto pare di nicchia, la qualità è alta, lo studio alle sue spalle è evidente, e i suoi contenuti non sono gratuitamente sboccati o scomposti. In sintesi: tutti i legittimi dubbi che si possono avere prima della lettura, e anche nelle pagine iniziali, svaniscono in fretta. Anche le illustrazioni di David Genchi, molteplici, fanno la loro parte, con uno stile originale, affilato e grottesco, che pare tagliato a misura per il testo.

Andando nel dettaglio, partiamo dall’ambientazione, già nota ai lettori del precedente Vilupera. Abbiamo una Taglia, uno mondo fantastico che ricalca la nostra penisola, che è prima di tutto convincente: il caricaturale e il grottesco sono ovunque, permeano ogni personaggio, luogo, animale, motto e convinzione, e così, grazie anche al registro giusto per dare vita e colore al tutto, il risultato è perfettamente coerente e riesce davvero a catturare il lettore. Le cartine di Genchi contribuiscono, riuscendo ad essere un duplice riferimento: sia una guida ai luoghi e agli incontri, che un sempre pratico memo della morale degli indigeni.

Passiamo poi alla trama (sempre senza spoiler). I migliori mattatori di Taglia e oltre sono riuniti dalla Mattanza Giubilare, e tra loro vi sono vere leggende, come Artiglio Maria di Patiboli, il poeta-mattatore Broccaccio, Don Leggendario Balboa y Armadrid, e altri ancora, grandi di fama o infamia. Il Granduca di Pertugia, banditore del Palio Giubilare, ha promesso al vincitore la mano di sua nipote Sciagura Pacciani, erede di grandi ricchezze e d’un castello, oltre a un pagamento per ogni grugno che provi l’uccisione d’una delle mostruose creature della lista. Durante il Palio si muore facilmente e la vita di ogni mattatore non vale più del suo carniere di grugni. Ognuno dei protagonisti ha però con sé anche il fardello della sua storia, e tra loro molti partecipano al Palio non solo per la vittoria. Alcuni attraverseranno quasi tutta la penisola, perché vi sono conti da saldare vecchi di anni, alcuni vecchi di secoli… Il filo del destino di ogni personaggio s’intreccerà con quello degli altri.  Ma guardano alla competizione anche altri poteri, forti della magia nera, che vogliono stringere sempre più le terre di Taglia tra i loro artigli.

Senza spoilerare nulla, quindi, quanto sopra dovrebbe bastare a far intendere al lettore potenziale che v’è tutto quanto occorre per sostenere trecentocinquanta e più pagine. I personaggi non sono solo macchiette, a parte forse qualche comparsa. La Mattanza ad ogni modo resta l’asse portante della trama, con tratti di confronto tra uomo e natura che ricordano veramente il Moby Dick di Melville (e non mi riferisco al solo rimando più palese).

Due note: l’evoluzione del personaggio di Artiglio Maria è inattesa, sorprendente, e a mio avviso una delle trovate migliori del libro; i personaggi secondari fanno sempre bellissime entrate, ho adorato Giancristo.

Guardando a stile e registro, i “colpi basse e metriche alte” degli autori, vi si riconosce il vero punto di forza del testo: frasi nette con tempi studiati, descrizioni essenziali fatte di pennellate che sono quasi sferzate, vocabolario ricercato ma anche colorito tra regionalismi e offese a inamidati e benpensanti, senza però eccessi scomposti. Mazza e Sensolini sanno scrivere e nulla di quanto è scritto in Mattanza scade mai. Abbiamo scene crude di un pulp tarantinesco, anche con divertenti richiami al cinema anni ’80, dove la violenza diventa gioco, e altre scene che vanno ben oltre la performance del Toro de La Montagna Sacra, che fanno vivere l’estremo come connaturato all’ambientazione. Alcune frasi scritte rimarranno facilmente nella memoria del lettore, vere e proprie massime per l’Ignorante Eroico.    

A voler cercare un difetto, che però è forse legato più al mio gusto personale, io avrei preferito descrizioni di maggior dettaglio, soprattutto delle creature. Per come è concepita, la fauna di Taglia mette davvero voglia di saperne di più. Ad ogni modo i disegni del Bestiario, sempre di David Genchi, danno l’immagine perfetta di ogni mostro. Certamente più dettagli scritti avrebbero appesantito il testo, che già non è breve, per cui comprendo la scelta di ricorrere a delle illustrazioni… ma le creature mi hanno tutte convinto, pure nella loro assurdità, e sarei veramente curioso di leggere un trattatello di zoologia almeno sulla più piccola e la più grande incontrate: il baco da sega e il balenicottero urlante. Allo stesso modo riterrei d’indubbio interesse un manuale per l’addestramento delle poiene ridens, messaggere fedeli e di carattere. Magari un giorno potrebbe uscire un’edizione deluxe con tutto questo… Così, la butto lì.

In conclusione, abbiamo un romanzo in cui i protagonisti hanno spessore, la trama è ben strutturata e per nulla scontata, e l’ambientazione è solida, curata e convincente. Come altre opere di Ignoranza Eroica abbiamo un prodotto di qualità veramente alta: sicuramente non alla portata di tutti i palati, ma che in realtà è stato così ben studiato da poter soddisfare anche molti di quelli che lo guardano con scetticismo. In questo caso direi veramente che la curiosità premia. C’è provocazione, sì, ma ben venga, perché pensata, sempre coerente con lo spirito dell’opera, e come già detto non semplicemente gratuita. Per i conoscitori di Ignoranza Eroica questo libro è un MUST HAVE, così come per i più nerd tra gli appassionati di fantastico. Non è adatto solo al pubblico più giovane, sia per i temi trattati che per lo stile e il vocabolario. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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