Recensione: The Banner Saga Trilogia

STORIA

Il Sole si è fermato e sulla terra è calato un crepuscolo perpetuo. Le varie razze e creature che popolano questo freddo mondo iniziano a farsi la guerra per le risorse, sempre più limitate dove l’unica legge è sopravvivere. In particolare i dredge, creature arcane confinate per anni nei gelidi territori del Nord, invadono le terre degli uomini e dei varl (giganti), che a malincuore si alleano per fronteggiare questa nuova minaccia.

The Banner Saga di Stoic Studio fece la sua prima apparizione su kickstarter e il finanziamento fu tale che i 3 fondatori Alex Thomas, Arnie Jorgensen e John Watson, ex dipendenti Bioware, ampliarono il loro progetto creando una delle trame meglio imbastite e più interattive dell’ultimo decennio videoludico (dilazionata in 3 mirabili capitoli) dove ogni nostra scelta sarà per sempre, delineando un lungo viaggio fatto di rischi e sacrifici.

Il nume tutelare di quest’opera è George R.R. Martin col suo principio: nessun personaggio è al sicuro.

MECCANICHE DI GIOCO

The Banner Saga è uno strategico a turno che amalgama perfettamente due anime: quella ruolistica-gestionale (controllo e consumo delle risorse, dialoghi con personaggi per sondarne il carattere e i talenti e conoscere meglio il mondo che ci circonda, allenamento e potenziamento dei compagni, ardue decisioni per la sopravvivenza del gruppo ecc…) e quella di lotta a turni (dove l’ambiente si trasforma in una scacchiera e scegliendo le nostre pedine dovremo sconfiggere il male senza perdere alcun compagno ognuno con statistiche e abilità specifiche).

Gli altri capitoli hanno poi aggiunto nuovi nemici e ambienti (soprattutto nel terzo degli ostacoli che permettono diverse strategie negli scontri).

COMPARTO TECNICO E SONORO

La direzione artistica è tra le più ispirate e meglio realizzate dell’ultima generazione e l’immane fatica nello svilupparla verrà ripagata da una pressochè immortale qualità grafica (cioè da qui a 10 anni rimarrà spaccamascella). Le ispirazioni più evidenti provengono dal mondo dell’animazione (Ralph Bakshi, Don Bluth e Richard Williams), e in alcuni casi anche dall’epoca d’oro dell’illustrazione (Eyvind Earle, Arthur Rackham, John Bauer).

Come ciliegina sulla torta troviamo una colonna sonora imponente, ad opera di Austin Wintory, sfaccettata ed altamente emotiva, fondamentale nel trascinarci nel vivo delle vicende narrate da Stoic Studio.

COMMENTO FINALE

The Banner Saga è uno dei migliori strategici a turni degli ultimi 10 anni. Storia, combattimento, direzione artistica: tutto perfetto.

Di giochi strategici a tema fantastico ce ne sono stati parecchi nel corso degli anni, nonostante sia un genere ormai di nicchia. Dalle molteplici iterazioni de Il Signore degli Anelli (l’indimenticato La Guerra dell’Anello, e i più applauditi La Battaglia per la Terra di Mezzo 1 e 2 ed espansioni, ma anche La Terza Era non era male), al celeberrimo Warhammer (Mark of Chaos e gli ultimi alla Total War), sino al suo erede spirituale che lo anticipò, Warcraft III: Reign of Chaos (ma non disprezziamo il II). Superati questi nomi altisonanti cito anche Rise of Nations Rise of Legends, Age of Mythology, Final Fantasy Tactics, Heroes of Might and Magic III oppure il V, Paraworld, Dungeons & Dragons: Dragonshard.

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