I Miti di Cthulhu in “Shadow of the COmet e “prisoner of Ice”

Ben ritrovati, miei blasfemi amici.


Oggi riscopriremo due titoli memorabili di avventure punta e clicca che, oltre a costituire dei giochi interessanti per l’epoca, avevano il merito di traslare in ambito videoludico l’essenza e le creature dei
Miti di Cthulhu di Lovecraft.

Shadow of the Comet” (titolo completo: Call of Cthulhu: Shadow of the Comet) è un’avventura grafica sviluppata nel 1993 da Infogrames, basata su alcuni racconti di Lovecraft come “La maschera di Innsmouth” e “L’orrore di Dunwich”.

Prisoner of Ice” (titolo completo: Call of Cthulhu: Prisoner of ice) è il suo sequel del 1995, sviluppato sempre da Infogrames, ispirato nella trama da Alle montagne della follia di Lovecraft. Inizialmente pubblicato per MS-DOS e Windows, nel 2015 Atari ne ha prodotto una versione per macOS e Linux.

Questi due episodi costituiscono dei prequel del primo “Alone in the dark”, anche se i riferimenti della saga sono molto blandi.

In “Alone in The Dark”, il diario di viaggio di Lord Boleskine è un diretto riferimento a Shadow of the Comet (dove potrà essere raccolto dal protagonista). Boleskine è un riferimento a Boleskine House, villa in Scozia nella quale Aleister Crowley visse dal 1899 al 1918.

In questi titoli il giocatore può ispezionare l’ambiente con dinamica punta e clicca, mettere in inventario degli oggetti e utilizzarli per risolvere gli enigmi del gioco.

Shadow of the comet venne lodato per la trama, anche se i puzzle erano percepiti come abbastanza snervanti. Nel 2011 Adventure Game l’ha nominato 74imo miglior gioco di avventura mai realizzato.

In “Prisoner of ice” alcuni enigmi, se non risolti entro un certo arco di tempo, possono condurre al game over (anche se il gioco salva in maniera automatica prima di procedere con l’enigma). Vennero pubblicati anche tre fumetti in francese collegati al gioco. Si rivelò un buon successo commerciale, lodato per la trama e le atmosfere ma criticato per la piattezza del doppiaggio.

Questi giochi sono a tutti gli effetti ambientati nei Miti di Cthulhu di Lovecraft, e citano un gran numero di creature blasfeme come Cthulhu, Dagon, Yog-Sothoth e Nyarlathotep, così come i Grandi Antichi, presentati nelle loro caratteristiche canoniche.

Alcuni nomi dei personaggi, come Wilbur e Obed, sono rimandi a personaggi della narrativa lovecraftiana quali Wilbur Whateley e Obed Marsh. L’operazione Polaris ricorda nel titolo il racconto omonimo. Visivamente alcuni personaggi di “Shadow of the comet” ricordano celebri attori del cinema horror come Vincent Price e Jack Nicholson.

Il rito descritto in “Shadow of the comet” ricorda molto da vicino quello eseguito in “L’orrore di Dunwich”.

Nella versione CD Rom di “The shadow of the comet” è accessibile un breve programma aggiuntivo intitolato “Visit To The Lovecraft Museum”, un museo virtuale realizzato con il motore grafico del gioco dove sono ospitati molti artefatti che rimandano a personaggi e storie di Lovecraft.

Shadow of the comet – La trama

1910. Il protagonista, John Parker, è un fotografo che viene inviato dal suo editore Griffith a Illsmouth, una cittadina nella quale Lord Boleskine – poi impazzito e rinchiuso in manicomio – ha realizzato certi preoccupanti disegni.

A tre giorni dal suo arrivo è previsto il passaggio della cometa di Halley, che il protagonista ha il compito di fotografare. Nell’emporio di Mayer incrocia un soggetto incappucciato stranamente interessato al fatto che Parker voglia fotografare l’eclissi. Tobias Jugg, l’addetto dell’archivio, lo informa di bizzarre leggende presenti in zona e che alcuni soggetti hanno vissuto le stesse esperienze di Lord Boleskine.

Nel retrobottega di una pescheria incontra Curtis Humbletone con il quale, 76 anni prima, Lord Boleskine aveva visto “una cosa” nel calvario della foresta dove lo aveva accompagnato: siccome non voleva pregare ai vecchi circoli di pietre come gli altri erano soliti fare i familiari di Curtis – in primis suo fratello WIlbur – lo avevano cacciato. Afferma che tra tre giorni la cosa sarebbe tornata con la cometa. Inoltre, le sue mani sembrano palmate.

In cerca di una guida per individuare il calvario nel bosco incontra nella taverna Tyler Nathan, il guardiano del faro, e contratta i suoi servizi. Fuori dalla taverna trova i figli di Wilbur, Obed e Benjamin nel mezzo di in una rissa con un giovanotto. Questi lo conduce al calvario, e lì vicino Parker trova un culto di soggetti insospettabili, tra i quali il sindaco e Wilbur – l’uomo incappucciato di prima – intenti a pregare in una lingua non umana.

Lo stregone indiano che la presiede, Narackamous, mostra poteri soprannaturali e gli rivela che entro due giorni Cthulhu tornerà a dominare la Terra. Il protagonista torna di corsa a casa, ma lì sviene per un collasso cardiaco.

Successivamente sviluppa le foto scattate al calvario, ma in una di esse è apparso un volto tanto orribile da provocargli di nuovo un cedimento.

Quando si riprende si reca a casa dal bibliotecario, e scopre che questo è stato ferito a morte da Wilbur. L’uomo gli accenna a Cthulhu che dimora nell’antica città di R’lyeh, a divinità terribili dal nome di Yog-Sothoth e Nyarlathotep, e all’imminente ritorno dei Grandi Antichi, in occasione del passaggio della cometa. La chiave per impedirlo risiede nel terrificante grimorio chiamato Necronomicon. In esso si descrive un rito blasfemo, che può essere interrotto scongiurando per tre volte la luce sacra.

Si reca da Underhouse, uno studioso degli indiani locali, e questi gli racconta che Narackamous è l’ultimo sopravvissuto degli adoratori di “colui che mugghia nella notte” ovvero Nyarlathotep, ma che dovrebbe essere morto da 70 anni. I fedeli di Nyarlathotep vengono ricompensati con l’immortalità, e questo lo sa perché le sue ricerche gli sono costate l’uso delle gambe.

Perquisendo la casa del sindaco Parker trova un diario che rivela gran parte dei segreti che gravano sulla cittadina.

Nel 1829 Jonas Humbleton, antenato dell’attuale sindaco, fece fortuna con la pesca: aspirante occultista, incontrò Narackamous che lo mise contatto con le forze dell’aldilà. I suoi tratti divennero progressivamente più anfibi, e sacrificò sua moglie al dio Dagon in cambio dell’immortalità. Il primo figlio Wilbur seguì le sue tracce, mentre Curtis venne ripudiato. Nel 1834 il loro rito venne interrotto da Lord Boleskine, che ne uscì pazzo.

Apprendiamo che Jonas non è morto ma che riposa in una cripta, in attesa della nuova cometa di passaggio nel 1910 per avviare il ritorno degli Antichi.

Il protagonista giunge nel bosco dove incontra degli zingari che aveva difeso tempo prima dalle angherie della polizia locale. Una chiaroveggente lo mette in condizione di ricevere una visione da Lord Boleskine. Molto tempo prima, a Illsmouth sorgeva in riva al mare un tempio nel quale lo stregone indiano compiva sacrifici barbari in onore dei Grandi Antichi. Se nessuno lo fermerà, nel giro di due notti egli causerà il ritorno degli Antichi. Il circolo di pietre è tutto ciò che rimane di quelle spaventose usanze.

Si dirige al cimitero locale per cercare la cripta di Jonas Humbleton. Dalla cripta di famiglia si apre un autentico labirinto colmo di trabocchetti e di creature pericolose.

Al termine di una complicata ricerca trova Jonas, il quale muta in una ributtante larva gigante e insegue il protagonista. Per fortuna la custode del cimitero lo salva, e da questa apprende che nella casa degli Humbleton è presente un segno plausibilmente per loro deleterio. Unito a 4 statuette in suo possesso, potrebbe servire a fermare le crudeli famiglie che anelano il ritorno dei Grandi Antichi.

Parker si mette a eliminare i sodali delle quattro famiglie mediante le statuette (che hanno un effetto raccapricciante sulle vittime), annientando Jonas. Guidato dai consigli di un indiano buono e da una visione di Lord Boleskine, riesce a mettere insieme gli elementi da disporre nel circolo di pietre per evitare che le mostruosità dell’Oltre possano manifestarsi.


Torna così dal suo datore di lavoro, e inizia a raccontargli la storia del richiamo di Cthulhu…

Prisoner of ice – La trama

1937. La storia comincia in Antartide: il tenente Ryan, un giovane militare statunitense a bordo di un sottomarino, l’HMS Victoria, partecipa alla missione di salvataggio dai nazisti di un prigioniero norvegese, in una base nei pressi di una antichissima città dimenticata.

A bordo del sottomarino Victoria, nel corso dell’Operazione Polaris, vengono caricate anche due casse marchiate “top-secret”.

Ben presto il sottomarino viene attaccato con delle bombe di profondità. Il comandante Lloyd perde la vita e il tenente Ryan – il nostro protagonista – prende il comando.

Le fiamme sciolgono il ghiaccio che ricopre le casse e un essere umanoide dai tratti anfibi ne emerge.

Hamsun, ricoverato in stato di shock, delira e pronuncia frasi in una lingua non umana.

Registrando tale formula sul magnetofono, Ryan riesce a bandire il mostro, ma non a salvare il marinaio Wayne.

Tornato alla base, apprende dal comandante Sears che la cassa è stata messa sotto sorveglianza. Rinviene una pellicola attinente all’operazione Polaris che mostra lavori nella base artica, e il mostro tentacoluto della nave uscire dal corpo di un uomo per ammazzarne un altro.

Nel frattempo Hamsun scompare e viene rinvenuta una gelatina verdastra ai piedi del suo letto.

Un messaggio dei suoi superiori lo informa che nella base è presente un traditore e che deve custodire Hamson. Si reca nel ripostiglio, dove trova il cadavere di un uomo e la strana gelatina.

L’ultima cassa Polaris è stata ritrovata a pezzi, e Sears mette sotto torchio Ryan.

Ryan viene rispedito sul Victoria, dove incontra di nuovo il mostro: si vede costretto quindi a fare esplodere il mezzo. Tornato alla base apprende che il telegrafista è morto e che la sala radio è stata sabotata. Il medico gli mostra un campione di sangue di Hamsun, che muta in maniera orribile.

Il marinaio aveva con sé un libretto che riporta strani ammonimenti:

Un Prigioniero del Ghiaccio non può varcare una porta se sulla soglia è stata tracciata una linea con il sangue del posseduto. Una pietra permette di rimandare nel nulla i Prigionieri del Ghiaccio. Tale pietra, denominata pietra di Mnar.”

A un tratto appare una donna terrorizzata. Il mostro si è mangiato vivo un uomo. Ryana traccia a terra un pentacolo che blocca la creatura.

Dietro ad una mappa nell’ufficio di Sears trova una pietra e un rapporto segreto. La pietra permette di bandire il mostro. Il codice si rivela provenire dalla base nazista Schlossadler: ciò dimostra che Sears era un traditore!


I documenti permettono di ritrovare le tracce di un certo John Parker, un esperto di riti magici, amico di Hamsun. In una lettera Parker menzionava un libro della biblioteca di Buenos Aires (riferimento OTR 2832).

A Buenos Aires incontra Diane, la figlia del professor Parker, che lo informa che il padre è scomparso e che manca un pezzo della sua collezione.

Il direttore spiega che la polizia crede che Parker abbia rubato un antico disco del sole – ipotesi non molto credibile – e che l’OTR 2832 sia un libro unico al mondo.

Con l’aiuto del disco del sole, Nyarlathtotepec aveva insegnato ai suoi fedeli Yamana a tornare indietro nel tempo fino alle ere dei Grandi Antichi. Costoro erano di una crudeltà incommensurabile e i loro servi si ribellarono. I Grandi Antichi li confinarono tra i ghiacci del Polo Sud dove divennero i “prigionieri del ghiaccio”.

Nyarlathtotepec aveva annunciato che chi avesse liberato gli Aymara sarebbe stato posseduto dallo spirito dei Grandi Antichi e che li avrebbe richiamati sulla Terra. Occorreva tuttavia aspettare una certa congiunzione astrale e pronunciare una formula magica per ottenere ciò.

Ad un tratto compare un nazista che tenta di impadronirsi proprio del disco del sole rubato.

Un uomo identico a Ryan si materializza dal nulla e uccide il nazista con un fucile tecnologicamente avanzato.

Afferma che in certi mondi persino la morte può morire, poi tocca una pietra sulla parete e scompare. Il direttore dà a Ryan una pagina dell’ OT 2832.

Diane e Ryan trovano un passaggio per una vasta sezione nascosta della biblioteca. Giunti sulla terrazza trovano il disco collocato su una statua classica. Sopraggiunge un plotone di nazisti che li catturano e li conducono alla base artica Schlossadler.

Tra i prigionieri troviamo nientemeno che l’invecchiato John Parker del titolo precedente, il quale rivela a Ryan che nel 1910 era giunto al villaggio di Illsmouth, dove aveva scoperto un culto deciso a far tornare sulla Terra i Grandi Antichi in occasione del passaggio della cometa di Halley. In cambio di questo servizio, lo stregone Narackamous e i suoi fedeli sarebbero divenuti immortali. L’uomo afferma di essere riuscito ad annientare quel culto malefico prima del momento cruciale.

Il comandante della base, l’Obersturmfuhrer Dietrich, rivela di sapere che Ryan è orfano e che il suo nome deriva dall’incisione di una piastrina di metallo che aveva con sé quando venne trovato: “R YAN”.

Il nazista gli impone di scrivere un messaggio per i servizi segreti americani per depistarli.

Ryan riesce a evadere e giunge in una grotta colma di lava dove trova una testa di roccia a forma di polpo. Collocandovi delle gemme preziose viene teletrasportato in un altro alveolo al cui interno vi sono dei Prisoner bloccati nel ghiaccio. Con le sue azioni ne determina lo scioglimento di un esemplare, che lo insegue all’interno della base.

Dietrich programma di compiere un rito tramite una macchina fantascientifica per ottenere il sapere proibito di Narackamous e, con esso, riportare sulla Terra i Grandi Antichi. A quel punto pronuncia una formula arcana materializzando un Prisoner, per poi scomparire nel flusso di energia della macchina.

Nel frattempo arriva Ryan che, dopo avere pronunciato una formula, supera il Prisoner e finisce nel flusso di energia, emergendo nella stessa base ma nel 2037, 100 anni dopo.

Lì trova una medaglietta che – unendo la parte in suo possesso – riporta “H.P. Parker YAN”.

Attivando uno schermo appare il messaggio registrato di un uomo chiamato Howard Phillips Parker, che narra della fine dell’umanità.

Suo padre, John Parker, era riuscito nel 1937 a fuggire dalla base Schlossadler grazie all’intervento di Ryan. Nessuno gli aveva creduto riguardo alla storia dei Prisoner, perciò aveva trasmesso a suo figlio Howard le sue conoscenze riguardo Cthulhu e la pietra magica che era in grado di fare apparire il Necronomicon.

Nel 1989 era giunto con un manipolo di sopravvissuti a Schlossadler nella speranza di trovare qualcosa da utilizzare contro i Prisoner. Lì aveva creato una serie di duplicati della pietra del sole.

Nella speranza di farlo sopravvivere, aveva inviato nel passato suo figlio Ian, che si rivela essere il nostro protagonista, con un incaricato.

Tornato nella sala della base in cui i suoi compagni sono prigionieri, Ryan li fa fuggire attraverso la porta del sole. Lui si materializza nella scena precedente di Buenos Aires nella quale era già presente, uccidendo la spia nazista e mostrando ciò a cui abbiamo assistito noi giocatori.

Nel frattempo, Dietrich e Narackamous si sono teletrasportati a Illsmouth per celebrare il rito del ritorno dei Grandi Antichi.

Ryan giunge nella sala dello stregone Narackamous a Illsmouth il 18 gennaio 1937.

Mentre passa per un canale viene intercettato da Sears, il suo superiore, che gli rivela di essere il tenente Shelton, colui che su ordine di suo padre lo aveva portato nel passato.
Nel 1925 Dietrich lo aveva contattato e lo aveva fatto passare dalla parte sua e dei Grandi Antichi.

Ryan riesce a eliminarlo e prosegue verso il cerchio di pietre nel quale Dietrich e Narackamous stanno tenendo il rito per evocare Cthulhu. Per fortuna riesce a ostacolarlo e i due avversari vengono rapiti da delle forze sconosciute.

Ryan torna alla base Edwards nel 1937, mentre Dietrich giunge al tempo degli Aymara, dei quali diventa una divinità avviando il culto del disco del sole, che darà origine all’avventura appena vissuta.

Ryan scompare e il professor Parker – ovvero suo nonno – rivela che non potrà mai più tornare avendo modificato lo svolgimento del tempo, e che ora lui non è mai esistito per la nostra Storia.

Ma sicuramente non è morto, siccome esistono mondi nei quali anche la morte può morire…

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