Lady Gregory e i tempi neo-epici d’irlanda

Si potrebbe considerare questa brevissima trattazione come un semplice assaggio verso un pezzo di storia che interessa fortemente la rivalutazione epica e fantastica della letteratura, un tratto fondamentale che avveniva in contemporanea sinergia con i prodromi della nascita della Fantasy Eroica. Ne parleremo in maniera più approfondita in futuro ma oggi abbiamo ritenuto opportuno riportarvi alla memoria una piccola introduzione ad un tema complesso, finalizzato anche a ricordare le edizioni italiane riguardanti  Lady Augusta Gregory uscite dalla metà degli anni ’80 fino ai primi anni del 2000.

Per ogni appassionato e studioso di letteratura fantastica è quasi automatico guardare al Regno Unito per rintracciare le origini del genere nelle chiavi antimoderniste di rivalutazione epica e nella prima Heroic Fantasy britannica di fine ‘800 che si è estesa negli immediati anni seguenti, pertanto, concentrare subito dopo le attenzioni sulle risposte e gli effetti avuti oltreoceano dopo il ‘900.

L’ Irlanda ha mostrato scenari fuor di dubbio più circoscritti rispetto alle situazioni britanniche e americane che siamo più soliti trattare quando parliamo della Fantasy Eroica, ma d’una complessità non meno straordinaria nel produrre dinamiche e movimenti addentrati ad una tematica interna, con un guizzo vitale piuttosto forte, in grado di mobilitare molti intellettuali e patrioti e di avere una diretta incidenza sulla storia, compresa quella che ha visto “l’isola di smeraldo” coinvolta nelle due guerre, quella di Indipendenza e in seguito la Guerra Civile. Da ciò ne consegue che il Rinascimento Irlandese è consistito in qualcosa che non è molto diverso dall’antimodernismo e la rivalutazione epica dei patrioti e cristiani britannici, considerando anche che non sono estranei ai fenomeni culturali esplosi nell’Eire i sogni poetici, mitologici ed epici di Lord Alfred Tennyson, le successive idee e il lavoro di William Morris e le divulgazioni di Lady Charlotte Guest in Galles. Chi ha saputo racchiudere queste passioni è senza dubbio Lady Augusta Gregory, scrittrice, drammaturga e folklorista, la cui opera ha intensamente coinvolto ladyonshalottWilliam Butler Yeats. Sebbene essa non si sia addentrata direttamente nella letteratura Fantasy è stata capace di produrre una rivalutazione epica, mitologica e folk abbastanza forte da contribuire a cambiare il destino di una regione e arricchirne la figurologia atavica e identitaria tanto da influenzare la letteratura fantastica negli anni successivi. Non si può dire che da una tale agitazione non ne beneficiarono soggetti come Lord Dunsany; e per quanto sia sbandierata una idiosincrasia verso il “Celtismo” anche Tolkien ne guadagnò e non poco. I suoi Eldar, o Elfi se preferite, colonna di assoluta stabilità nella trilogia che cambiò per sempre la Fantasy, non poco hanno raccolto le eredità di Eriu e Daniu, e ad un concetto volto ad identificare i Tuatha De Danann – quale popolo perduto – non in maniera diversa da come potremmo pensare ad Imladris e la famiglia di Elrond, a Lorien e la stirpe di Galadriel, all’Eryn Galen e ai clan reali Sindar e Nandor di Re Thranduil. Ma tanto per volervi divertire anche un pochino e non voler esser troppo seriosi, sarebbero poi graziosi, questi sogni all’inchiostro, nel vedere una Lady of the Shalott o le stesse Dana e Eri non diverse da Galadriel. Così come parrebbe interessante, per quanto singolare, interpretare Lady Augusta Gregory per i Tuatha de Danann un po’ come Madame Helena Petrovna Blavatsky per i Lemuriani, salvo non ricorrere a misticismo e teosofia, ma preferendo un laborioso e dirompente spirito patriottico, un lavoro di incessante ricerca e aggregazione di sillogi e crestomazie con cui inondare l’humus popolare irlandese per rifornirlo di energia da utilizzare contro le pretese inglesi che di li a poco comporteranno due guerre sanguinose nel corso del ‘900.

Di questa inondazione, in Italia, non abbiamo visto che qualche stilla: La saga di Cuchulain di Muirthemne, edita dalla nostra ben conosciuta Editrice Nord nel 2000, La mela d’oro, fiaba stampata nel 2005 da Trauben Editore e il più sostanzioso Dei e Guerrieri uscito sotto Edizioni Studio Tesi nel 1985. William Butler Yeats sostenne Lord Dunsany parimenti all’affetto e il coinvolgimento provato per la vecchia amica Lady Augusta Gregory. Ma vedremo nei prossimi giorni, proprio qui su Hyperborea, che la storia è ben più lunga e complessa di così.

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