“Tra lui e la luce si stagliava la figura di Melmoth, come l’aveva visto la prima volta: non era cambiato, la stessa espressione del viso, fredda e glaciale, rigida, gli stessi identici occhi, con quel bagliore infernale e accecante“.
C. R. Maturin “Melmoth l’Errante” (1820)