Revival Sword&Sorcery: “I Gioielli di Aptor” di Samuel R. Delany (1962)

Dettagli

Titolo: “I gioielli di Aptor”

Autore: Samuel R. Delany

Collana: Fantacollana

Editore: Nord

Pagine: 226

Data d’uscita: 1962 – 1973 (in Italia)

 

Recensione

E’ probabilmente fuorviante, almeno in una certa misura, inserire “I gioielli di Aptor” nella categoria delle storie di Spada e Stregoneria senza aver prima messo a parte il lettore del contenuto di questo romanzo ad oggi semidimenticato.

Pubblicato per la prima volta nel 1962 per poi raggiungere l’Italia nel 1973 come primo (!) volume della Fantacollana Nord, “I gioielli di Aptor” è infatti ascrivibile al novero di quei lavori che si possono considerare veri e propri testimoni di un preciso Zeitgeist. In questo caso, quello della Guerra Fredda, con tutto il suo incombere (l’anno dopo sarà quello della crisi dei missili di Cuba) di fantasmi legati alla mutua distruzione assicurata procurata da un possibile conflitto nucleare.

Ecco perchè lo scenario di quello che si presenta come un romanzo fantasy, altro non è che uno dei tanti futuri postatomici proposti dalla fantascienza del tempo, modulato secondo una sensibilità retrofuturista che lo avvicina decisamente al filone vanceyano della Terra Morente. E’ in quest’ottica che dobbiamo considerare il mondo simil medievale, frutto di una rinascita – o meglio sopravvivenza – della civiltà proposto da Delany. Antenato papabile, a sua volta, di quell’epigono di questo tipo di ambientazioni che è il mondo che soggiace alla creazione di Terry Brooks, il lungo ciclo di Shannara.

Chiarito questo, la base de “I Gioielli di Aptor” si incastra subito su radici assai più classiche, legate ai topoi della Quest, del Viaggio, e del Mondo Perduto. La trama infatti, si avvia sulla scorta della missione affidata a due giovani e inesperti amici – Geo e Urson – che da “marinai” di una imbarcazione in possesso della sacerdotessa della dea Argo, vengono promossi a salvatori della figlia di costei, prigioniera nella lontana e pericolosa isola di Aptor, ad opera degli adepti del dio rivale Hama. Alla coppia si aggiungeranno poi sia il ladro serpe (un mutante dai poteri telepatici e quattro braccia) e che un altro uomo di mare, già reduce da una sfortunata visita all’isola maledetta.

E i segreti che il gruppo di avventurieri (definizione non casuale, visto lo sviluppo che avranno simili “raggruppamenti di eroi” nella letteratura e non ultimo nel gioco dei giochi di ruolo, Dungeons&Dragons…) scoprirà investono realtà di diversa grandezza: la vera natura della dea Argo, innanzitutto. E quella dei gioielli del titolo che – ça va sans dire – i nostri hanno il compito di recuperare assieme alla figlia della sacerdotessa, anch’essa protagonista di più di un colpo di scena.

Insomma, un movimento narrativo dei più rodati, che però riesce nell’intento di trasportare presto il lettore in uno scenario dove la meraviglia è costituita dal pittoresco e decadente fascino delle rovine dell’Era Atomica, autodistruttasi talmente tanto tempo prima da essere divenuta leggendaria. I tetri miracoli della vetusta tecnologia sopravvissuta – uno per tutto, il permanere letale della radioattività – sono vissuti come prodigi magici, o comunque incomprensibili, generatori di mostri, e su tutto aleggia la caligine di secoli di buio, affine a quella reperibile tra le pagine del racconto vanceyano sul principe Kandive e il suo viaggio nella città in rovina di Ampridatvir, o all’interno del Ciclo del Nuovo Sole di Gene Wolfe, forse il massimo esempio di commistione tra fantastico classico e clichè della Dying Earth.

Se oggi simili ingredienti possono apparire datati a lettori presunti smaliziati, giova ricordare come questo romanzo “giovanile”, tra i primi prodotti da Delany, sia invece ancora oggi godibilissimo, sia per l’alta qualità della prosa, sia per la scioltezza della narrazione, che lo rendono un’avventura dal sapore tanto classico quanto senza tempo. Vale dunque la pena cercarlo tra i rivenditori on line, fosse solo per imparare da dove arrivano tante idee oggi considerate acquisite, riscoprendo di nuovo i segreti arcani dell’isola di Aptor.

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