La Storia ancestrale: prima parte

Prima parte

Ah, la nostalgia!

È bello tuffarsi ogni tanto nei ricordi, riscoprire quelle piccole opere che ci hanno accompagnato per un certo periodo della nostra adolescenza e che poi sono state confinate per anni dentro un cassetto, apparentemente dimenticate. Certo, il timore della delusione è sempre dietro l’angolo: il timore che la maturità e il disincanto della crescita abbiano lavato via la possibilità di provare di nuovo le sensazioni della tenera età; il timore di non riuscire a riconoscersi più in ciò che si è stati, magari proprio quando la spinta della ricerca nostalgica è invece quella di ritrovare dei pezzetti di noi stessi. In realtà, come in tutte le cose, c’è una sana via di mezzo tra il lucido distacco e la capacità di divertirsi stando al gioco, magari con qualche strumento in più a disposizione. Buona parte delle band musicali o degli scrittori di oggi, specialmente quelli che hanno raggiunto una certa notorietà nelle decadi passate, giocano tantissimo sull’effetto nostalgia per tenersi stretti quegli affezionati/appassionati che continuano a seguire le loro uscite. La nostalgia, si sa, è un’arma potente. Pertanto, per quanti di voi erano bambini all’inizio degli anni Novanta, ecco a voi La Storia Ancestrale.

La luce del giorno stava lasciando velocemente il posto all’oscurità della sera e per la terza volta in una settimana, Richard sarebbe arrivato a casa in ritardo. Il solo pensiero gli mise le ali ai piedi e il ragazzo cominciò a correre nel verde della radura. Improvvisamente, senza quasi accorgersene, si ritrovò a terra con un piede incastrato in un buco del terreno. Cominciò a dimenarsi per cercare di liberarsi, ma più si muoveva e più il buco si allargava, e tutto d’un tratto si sentì risucchiato verso il basso…”

Comincia così, con un’introduzione che ricorda un po’ Alice nel paese delle meraviglie, il viaggio del giovane protagonista de La Storia Ancestrale. Richard, un ragazzo coraggioso la cui unica caratteristica particolare è quella di avere gli occhi di due colori diversi, si ritrova catapultato all’improvviso in un mondo fantasy. Qui incontra un vecchio saggio, Golan, il quale gli rivela che lui è il Prescelto: l’eroe destinato a sconfiggere il Malvagio, un essere diabolico che ha annientato le forze del bene del Mondo Ancestrale e si è impadronito di sei delle sette gemme della Forza Vitale.

Le gemme sono fondamentali per la sopravvivenza dell’Albero della Vita e a Richard spetta il compito di ritrovarle e restituirle all’Albero, soccorrendo anche i loro guardiani originari, tenuti in ostaggio dalle forze del Malvagio. Ad aiutarlo nell’impresa ci saranno due fidatissimi compagni: l’uomo cinghiale Orkan, un abile guerriero appartenente alla stirpe degli Animali Comuni, e l’erudito Melek, un nano che porta con sé il gigantesco Libro delle Profezie. Il libro custodisce indizi su come sconfiggere le creature maligne che si pareranno sul cammino del Prescelto e sarà in grado di predire con esattezza lo svolgersi degli eventi, fino al confronto finale con il Malvagio in persona (nella seconda di copertina di ogni fascicolo era possibile leggere, per l’appunto, la profezia del giorno). Oltre ai due amici il ragazzo potrà contare sull’aiuto dei guardiani che libererà lungo il cammino e che torneranno più volte a dargli man forte.

Concepita in origine come un libro dall’autore sudafricano Frank Graves, La Storia Ancestrale venne poi convertita in una collana editoriale pubblicata dalla Marshall Cavendish. Da noi in Italia uscì nel 1993 ad opera della Hobby & Work. Questa lunga avventura per ragazzi (soprattutto) e ragazze era suddivisa in due parti ben distinte, ciascuna delle quali costituita da 26 uscite quindicinali, per un totale di 52 fascicoli raccolti in due pratici quanto esteticamente piacevoli raccoglitori.

A ogni uscita della collana corrisponde un nemico che Richard e compari devono affrontare per proseguire nella ricerca delle sei gemme della Forza Vitale, e ciascun episodio si conclude sempre con un colpo di scena che lascia il lettore in sospeso, in attesa del numero successivo per sapere come gli eroi riusciranno a trarsi d’impaccio. Quasi tutti i nemici sono rivisitazioni di creature del nostro mondo (coccodrilli, condor, ragni, serpenti ecc.) o del mondo fiabesco (streghe, nani cannibali, scheletri, ciclopi e via dicendo). Alcuni scontri si risolvono in modo fin troppo semplicistico nel giro di pochi paragrafi, mentre altri si sviluppano in modo più soddisfacente per alcune pagine. In effetti il ritmo serrato, unito a un’estrema semplicità di fondo, è la caratteristica principale del racconto. La buona dose di immaginazione dispensata nelle pagine è finalizzata al puro e semplice intrattenimento e serve a far spaziare il lettore alla scoperta di territori misteriosi e creature ostili.

I Cozard e le api assassine

Come ogni uscita da edicola che si rispetti, alla storia vera e propria (che è ben lungi dal poter essere definita un capolavoro, pur essendo godibile) faceva da corollario tutta una serie di giochi e curiosità allegati. In appendice a ogni fascicolo, infatti, c’erano diversi extra da ritagliare e conservare. Porzioni di una mappa del Mondo Ancestrale da unire in un grande puzzle, per esempio, oppure figurine con i personaggi della storia da staccare e utilizzare come pedoni in un gioco di ruolo da tavolo.

Soprattutto si trovavano le schede contenenti i racconti e i disegni relativi ai mostri del folklore provenienti da tutto il mondo e che erano la fonte di ispirazione per il cosiddetto “mostro della settimana”, per usare una terminologia presa in prestito da X-Files. Oltre agli extra da ritagliare c’erano un paio di giochi in stile “Dov’è Wally?”: al lettore venivano dati tre minuti di tempo per scovare tra le illustrazioni del volume i simpatici Shoomi e Shoobi, due creaturine simili a rospetti che accompagnano Richard e compari nelle loro avventure senza mai farsi vedere da questi ultimi. Insieme ai due esserini bisognava scovare anche la maschera del Malvagio, sempre nascosta tra i disegni.

Già, i disegni! Inutile dire che erano il pezzo forte della collana.

Se la storia risultava poco più di un piacevole pretesto per passare qualche minuto di evasione ogni tanto, le bellissime illustrazioni di Julek Heller erano capaci di tenere incollati alla pagina per parecchio tempo gli occhietti di giovani e bramosi lettori in erba, complice anche il grande formato dei fascicoli (circa 29 cm di altezza per 23 di larghezza), che permetteva di avere dei veri e propri affreschi a due pagine da ammirare. Sfumati con colori pastellati che ben si addicono alla tematica fiabesca, caldi e al tempo stesso dettagliati, gli immensi disegni a facciata intera riescono a catturare la fantasia in maniera efficace ancora oggi (nonostante le tecniche e gli strumenti a disposizione dei professionisti si siano evoluti molto) e sono lo sfondo perfetto per i paragrafi che raccontano l’avventura di Richard, il ragazzo la cui eterocromia oculare lo rende simbolicamente capace di vedere sia il male sia il bene.

E come nelle fiabe ai momenti più sognanti e fantastici si alternano momenti più orrorifici, così ne La Storia Ancestrale c’erano a volte episodi vicini allo splatter, che altro non facevano se non rendere più appetitosa l’attesa dell’uscita successiva, nella speranza di veder spuntare un mostro terribile o di assistere a qualche scena truculenta ben rappresentata dalla matita di Heller.

Un bel viaggio nostalgico di quasi trent’anni quindi, al netto delle ingenuità e delle semplificazioni tipiche di un prodotto per ragazzi degli anni Novanta. The Ancestral Trail (questo il titolo originale) fu un bell’esempio di “editoria da edicola”, capace di avvicinare i più giovani alla lettura e, perché no, al disegno. In un’edizione successiva venne allegato addirittura un videogioco sviluppato in lingua italiana, tuttora reperibile presso il sito di uno dei programmatori: http://www.farenga.it/default.asp

A presto per la seconda (fantascientifica) parte!

Articolo di Alessandro Zurla

2 commenti

    1. Grazie! Per certi versi la seconda parte era più spettacolare, ma meno coinvolgente. Comunque arriverà presto! 🙂

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