Recensione: Conan Il Barbaro – Vita e Morte di Conan

Conan è il personaggio simbolo del sottogenere sword and sorcery (spada e stregoneria), nato dalla fervida immaginazione di Robert E. Howard, che dal 1932 al 1936 regalò ai lettori della celebre rivista americana Weird Tales uno degli eroi più originali e sconvolgenti del Novecento.

STORIA

Una storia che mescola presente e passato, col giovane Conan guascone e assetato di oro, birra e donne e il vecchio Re di Aquilonia ormai invecchiato e a guardia della propria nazione. Il filo rosso è lo scontro con la Strega Cremisi e i suoi numerosi tentativi di far riemergere dall’oscurità più cupa e profonda il suo signore Razazel!

Marvel comics dopo l’annuncio della riacquisizione dei diritti di sfruttamento di Conan il barbaro caccia il suo asso nella manica: lo sceneggiatore Jason Aaron, pluripremiato date le sue gestioni su Doctor Strange, Thor, Star Wars, Southern Bastards e Scalped, viene incaricato di scrivere il primo ciclo di storie del cimmero. Ma non è tutto perchè Marvel specificò che gli autori erano obbligati a scrivere nuove avventure.

La paura per il lettore navigato della mitologia di Howard rimane sempre quella: la svalutazione del personaggio, che se ora è in mani Marvel diventa un super-eroe, un Punitore Fantasy. E in realtà nell’episodio 4 si è coniugata questa possibilità ma nel migliore dei modi possibili.

Aaron con un approccio intelligente trasforma questi 12 numeri in una panoramica del mondo di Conan e delle sue possibili avventure. Dai duelli nell’arena, alle sessioni di caccia nella giungla, alle scorribande marittime e alle grotte mostruose, sino a scontri con serpenti pantagruelici, incursioni notturne bagnate di sangue, confronto con mostri dell’Altroquando, maledizioni, vino, oro, donne ecc…

Stessa sensazione trasmette la sceneggiatura divisa tra: didascalie ricche di mordente capaci di descrivere in maniera complementare il disegno (narrando per esempio la storia di un oggetto, o spiegando l’origine di un certo comportamento di Conan o direttamente il suo pensiero in una particolare situazione), e dialoghi asciutti che mirano a racchiudere in una frase l’essenza del personaggio o vivacizzare uno scontro dialettico in attesa dell’ennesima esplosione di violenza.

L’opera non è però priva di difetti. Per me i “più gravi” sono 2: Aaron la tira troppo per le lunghe in alcuni punti rinviando agli ultimi numeri lo scontro con la Strega Cremisi; il capitolo 11 per me risulta il più controverso perchè viene mostrato Crom, e sinceramente non so nemmeno se lo stesso Howard avesse presente o chiaro chi/cosa fosse Crom, quale fosse il suo credo, Aaron qui ha rischiato molto (ma in linea col rischio iniziale de “il sangue di colui che scampa alla morte è il più fertile per i rituali magici”).

Insomma Aaron ha sì creato una nuova e lunga avventura di Conan ma in realtà ha forgiato un Greatest Hits del personaggio: una raccolta più sfaccettata possibile del personaggio, accessibile a tutti i lettori (che non abbiano letto nulla, che abbiano solo visto il film di Schwartzy, o che siano abituali consumatori delle opere di Howard).

Consigliato.

DISEGNI

Mahmud Asrar col suo segno grosso, morbido e parco nei tratteggi ( che ricorda molto il nostro Davide Gianfelice), disegna buona parte delle avventure del cimmero senza però dimenticare i grandi maestri del passato che hanno prestato il pennino a questo personaggio (in diversi paginoni si sente un’ode al grande Buscema e a Frazetta).

Gerardo Zaffino col suo segno sintetico e ricco di tratteggi graffianti e inchiostri scuri crea un atmosfera cupa e dolorosa, in perfetta linea con gli episodi a lui affidati (il 4 e l’8).

Matthew Wilson colora con totale riguardo alla narrazione e al segno del disegnatore di riferimento.

COMMENTO FINALE

Un buon volume che inizia con gusto la nuova gestione Marvel del cimmero.

Questo volume di Panini Comics è un cartonato di 280 pagine a colori, formato 18,3X27,7cm, al prezzo di 29€ con diversi contenuti extra in fondo al volume.

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