Recensioni: “Cacciatori di Morte” di Fabio Antinucci

Dettagli

Titolo: “Cacciatori di Morte

Autore: Fabio Antinucci

Editore: Modus Operandi

Genere: horror/fantascienza

Pagine: 115

Prezzo: 12,48 euro

 

Sinossi

Il mondo è cambiato.
L’Orrore, evento apocalittico e inatteso, lo ha trasformato in un luogo abituato al soprannaturale, inospitale e cupo.
Oltre che da guerre, genocidi e dittature, l’umanità è afflitta dalla piaga dei demoni. Gruppi paramilitari specializzati si impegnano, in cambio di compensi cospicui, a proteggere la popolazione. Diogene è uno di questi.
Capitanata dal generare Abel Guitierrez, Diogene è reputata la miglio compagnia di tutti i Califfati. E la più rispettabile.
Ma, più che agli incarichi da portare a termine o ai ricchi compensi, Abel Guitierrez ha qualcos’altro a cui pensare, che lo tiene sveglio di notte e lo fa tremare ogni volta che conduce i suoi uomini in missione: i suoi “uomini di punta”, due potenti medium in grado di scacciare il Male con complessi rituali magici, altro non sono che sua moglie e sua figlia.
Vittime di una maledizione contratta in circostanze misteriose, possono vedere quello che nessun altro umano dovrebbe mai vedere. Abel sa che l’unica speranza per proteggerle dall’opprimente regime della sua terra, che le vede come eretiche, è quella di portarle con lui e usarle come “armi” durante la Caccia. Ma sa anche che ogni minuti passato con lui in azione può essere per loro fatale…

Commento

Cacciatori di Morte di Fabio Antinucci si presenta come un romanzo breve post apocalittico dalle tinte cupe e orrorifiche ambientato in Italia, nel califfato di Bari. La guerra ha sconvolto il mondo, il nord è sottoposto all’Acciaio, il sud della penisola italica è sotto il giogo del califfato. L’Anomalia ha portato sulla terra creature cattive, demoniache, lo stesso Shaytan è comparso nel nostro piano dimensionale.

Un gruppo di mercenari, detti Cacciatori, si guadagna da vivere in un mondo infestato da demoni e spettri, esorcizzando le case infestate della campagna pugliese, in un’ambientazione folk costellata di ulivi e di braccianti superstiziosi. Gli orrori da affrontare sono tuttavia molto più che semplici dicerie, sono reali, e solo le due medium protagoniste della storia, Anna e Isabel, una donna già adulta e una adolescente, sono in grado di affrontare le creature che s’insinuano nelle menti e nei corpi dei posseduti. Sono state addestrate da frati, e svariate leggende narrano, nel mondo dipinto da Antinucci nel suo romanzo, di primi gruppi di medium che a loro volta hanno incontrato un Arcangelo che gli ha insegnato come combattere i demoni.

Mentre l’ambientazione del romanzo è subito esposta al lettore con chiarezza, post apocalisse, s’intende, il background dei personaggi è lasciato a intendere, e anche molti elementi del loro passato, i quali sono in modo molto originale riportati in “finti” report militari con notizie riguardo ai poteri delle medium, alle caratteristiche e alle capacità degli altri mercenari, che fungono da protezione alle due donne. Il lato maschile e il lato femminile della cerchia di personaggi hanno ruoli che si adattano perfettamente alla natura archetipale dei loro sessi. Il maschio protegge e combatte tramite la materia e in essa, la donna, che è anche il lato femminile della psiche e del sè, la creatività della mente, ha a che fare con il mondo degli spiriti e combatte su un altro piano, con altri strumenti, molto più psichici, molto più magici. La parte descrittiva degli esorcismi è lasciata completamente al ritmo incalzante dei dialoghi e dei pensieri delle protagoniste. Gli orrori a cui sono sottoposti i posseduti non sono quasi mai descritti visivamente nei minimi dettagli, è tutto sempre molto velato, come se fossero cose innominabili, come se fosse la paura stessa, l’essenza del terrore e dell’orrore di luoghi inferi, qualcosa che non si può descrivere a parole. In questo senso vedo molto una caratteristica lovecraftiana del romanzo.

La descrizione velata degli orrori e la progressiva scoperta del background sempre più fitto sia del mondo, sia dei personaggi, rende la lettura avvincente. Inizialmente il lettore si troverà in un ambiente a lui completamente sconosciuto, completamente immerso nel punto di vista dei personaggi, e lentamente, durante la lettura, apprenderà sempre più informazioni che gli chiariranno tutti i dubbi e l’iniziale incredulità di fronte a personaggi che si trovano immediatamente nell’azione, in medias res di un racconto di un mondo alla deriva e devastato dai demoni e dalle persecuzioni nei confronti di chi possiede poteri paranormali e medianici.

La mancanza di alcune parti descrittive a mio parere è voluta per rendere più psicologico e meno visivo il conflitto tra uomo e sovrannaturale, i mostri, gli spettri, le creature, che dir si voglia, non assumono mai caratteristiche gore o sanguinose, trasmettono terrore e moltissima malvagità. Tuttavia, la cattiveria e il rancore delle creature sovrannaturali è descritto, a riflesso, nei pensieri e negli effetti che esso ha sul comportamento delle persone che hanno a che fare con casi di possessioni e soprattutto sulla mente delle medium e sulle loro emozioni. In questo frangente l’autore mi è piaciuto molto, viene descritto l’effetto del male, non il male stesso, il buio non si può vedere.

La storia principale dei protagonisti è immersa in un’ambientazione molto più ampia di cui spero che Fabio Antinucci abbia pronto un seguito o un’espansione di questo romanzo breve, perchè promette molto bene, l’idea è originale, gli elementi sovrannaturali utilizzati sono quelli della religione giudaico – cristiana e della tradizione ad essa connessa.

La guerra è tra il bene e il male per antonomasia, ma è un bene in decadimento, stanco, in miseria, vissuto, esperto, saggio e cauto, ben immerso in un’ambientazione survival post apocalisse, anche se i Cacciatori appunto perchè unici in grado di combattere i demoni, sono sotto la protezione del califfato. La gente li teme, per superstizione fondamentalmente, per paura, per ignoranza talvolta, ma li rispetta in qualche modo. Alcuni invece considerano le medium persone con un dono, altri invece streghe. L’aspetto psicologico collettivo è coerente con il mondo di cui si sta parlando nel romanzo.

In conclusione credo sia una lettura piacevole che consiglio, offre molti spunti e rimandi ad un mondo molto più aperto e a dettagli sul background della guerra che è avvenuta e dell’Anomalia che ha devastato il mondo. Vi sono elementi orrorifici che possono piacere ai patiti del genere calati in un ambiente assolutamente originale, a mio parere, con un misto di esorcismi, tradizione folklorica del sud Italia, Islam, elementi della tradizione giudaico – cristiana solo accennati come il riferimento all’Arcangelo di cui scrivevo sopra danno un tocco originale. Il mondo che fa da contorno alla storia principale è davvero interessante. Le influenze sono moltissime, l’impostazione narrativa sembra quasi quella di un racconto cappa e spada, con il mercenario di turno che porta a termine il contratto, rubando il tesoro da una cripta sotterranea. Il genere però è completamente diverso, e anche lo stile narrativo, che si presenta molto moderno, pieno di flashback e frammenti di pensieri, parole, sensazioni, riesce a risultare coerente, e a rendere la confusione e l’azione e la forza impiegata dalle medium protagoniste. L’osservatore esterno del sovrannaturale, l’occhio razionale del lettore, è il compagno della medium più adulta, con un passato militare, Abel Guitierrez, spagnolo, che non sa nulla di esorcismi e paranormale, ma vede gli effetti che quella dimensione ha su Anna e Isabel, e le protegge proprio perchè in qualche modo comprende che hanno a che fare con qualcosa che va al di là dell’umana comprensione.

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