Recensioni: “Ombre di cenere” di Gianmaria Ghetta

Dettagli

 

Titolo: Ombre di cenere

Autore: Gianmaria Ghetta

Editore: Delos Digital

Collana: Heroic Fantasy Italia

Genere: Heroic Fantasy

Pagine: 146

Prezzo: 3,99 Euro 

Data d’uscita: giugno 2022

 

Sinossi

Sulla lunga via per la Terrasanta, i pericoli sono molti, le insidie ovunque. Mentre Riccardo Cuor di Leone affronta il viaggio per portare la sua sfida nelle terre d’Outremer, nell’oscurità dei palazzi di Damasco, dalla magia nera prendono forma… ombre di cenere.

Gerusalemme è caduta, le armate di Saladino stringono d’assedio ciò che resta dei regni franchi. Re Riccardo guida una nuova crociata per restituire la Città Santa alla cristianità ma sulla sua impresa aleggia la minaccia di una volontà ostile.

Una alla volta, le tessere vanno a comporre il mosaico del fato: terre del Sud, lame del Nord, minacce dall’Est. La battaglia che attende il Leone e i suoi amici sarà, ancora una volta, uno scontro mortale tra luce e tenebra.

Commento

Gianmaria Ghetta è tra i pochi autori nostrani a frequentare il fantasy storico puro, rispettando esattamente le proporzioni. Nessuno dei due generi prevale infatti sull’altro, poichè le storie di Ghetta sono realmente tali: storiche, ben documentate, ma con una radice di fondo ben piantata nel terreno del Fantastico.

Era così anche per “La spina di Poitiers“, primo capitolo della saga dedicata al sovrano inglese Riccardo Cuor di Leone, e tale è di nuovo la ricetta di “Ombre di Cenere“, nuovo tassello della vicenda dedicata a un re che, per lo meno nella maggior parte dei casi, è conosciuto soprattutto come deus ex machina della leggenda di Robin Hood.

Quasi inevitabile, dunque che anche Ghetta paghi pegno a tale fama, e infatti come ne “La Spina…”, abbiamo anche qui la presenza del nobile brigante di Sherwood e del suo compare Little John. Ma la Britannia guascona di certi racconti è lontana, e un fosco Outremer in fiamme chiama. A parlare, in “Ombre…”, è l’acciaio. E con lui la magia nera.

Non ci si stupisca di ritrovare in tali frangenti un re di fama. Il Riccardo storico è già di per sè protagonista di cronache eccezionali anche per l’Età di Mezzo, un sovrano avventuriero, e non è affatto strano vederlo calcare sabbie roventi, impregnate di sangue, mentre gli eserciti Crociati si muovono verso Oriente: una guerra spietata divampa a Cipro, e poi presso una Damasco stregata. Entrano in gioco armate bizantine coperte di maglia di ferro, gli orrori dei Quattro Bruciati, tempeste, negromanti e perfino il Saladino. 

Ecco dunque l’abilità di Ghetta, nella sua prima storia che davvero è al 100% di spada e stregoneria: non mostrare mai i fili segreti e i nodi nascosti con cui ha unito reale e immaginario, spunto immaginifico e storia. Il suo Riccardo è un protagonista vero, come reale è anche l’altro grande signore crociato, il Barbarossa, che compare in scene di grande pregnanza narrativa. E nonostante questo, il Fantastico è protagonista pienissimo, senza cedimenti al timore di “non essere realistici”. Ottimo.

Tra le altre cose buone, inoltre, c’è il fatto che la “Ombre…” non ha tempi morti: è tutto avventura, tutto divertimento, con la trama lanciata verso complicazioni godibili e minacce soprannaturali vecchia scuola, quelle che piacciono sempre. 

Raccontare poi il tutto in un contesto come quello del conflitto tra Crucesignati e fedeli della Mezzaluna, è facile solo per chi non ci abbia mai provato. Saccenze saggistiche, derive grim o ammodernamenti contingenti sono dietro l’angolo. Ghetta, per fortuna, ha invece letto racconti classici come “I falchi d’Oltremare“. Voi, su due piedi, procuratevi il suo! 

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