Recensioni: “Kane. La Saga” di Karl Edward Wagner

Sin dagli inizi, da quando venivano rilasciati i primi lavori inerenti a George Martin, C.S. Lewis, Terry Brooks nella veste dei “Draghi”, passando a seguire per il 2016 e oltre, al comparire anche di Howard, Smith e Lovecraft, la collana degli Oscar Draghi Mondadori non si è soltanto occupata di curare dei grandi integrali per racchiudere opere vaste o seriali, ma anche di riportare nelle librerie scrittori di grande valore diventati ormai scarsamente reperibili, nonchè esposti al rischio di vedere parte del loro prestigio dissipato al sapere collettivo degli odierni lettori del fantastico. In questo senso – senza voler esagerare con troppa enfasi – volumi come quelli riguardanti Lord Dunsany, Lloyd Alexander, Guy Gavriel Kay e Tanith Lee, tra i tanti meritori che sono stati pubblicati, si potrebbero definire “storici” e assai importanti per rendere di nuovo presenti questi autori che certamente ancorchè notori, per una buona percentuale di lettori più giovani erano ormai nomi aleatori in senso stretto del termine, ossia i lettori, spesso, si imbattevano in essi desistendo tuttavia da un approfondimento concreto a causa di una loro ormai calcificata irrintracciabilità. Ora si può dire che tale mancanza sia stata definitivamente e brillantemente risolta. Tra queste uscite importanti rientra di certo anche l’integrale dedicato a Karl Edward Wagner, e sebbene anch’egli sia stato assente da tempo dalle librerie come i casi summenzionati, non ha mai smesso di essere festosamente atteso da una parte assolutamente considerevole di lettori italiani Sword and Sorcery.

Le vecchie pubblicazioni Sevegram e soprattutto Mondadori riguardanti Wagner, oltre ad essere da molti anni fuori catalogo, erano ormai quasi del tutto inaccessibili sia per rarità che per prezzi, in special modo il Fantasy Estate 1992 ( I Venti della Notte – L’ Angelo della morte) supplemento degli Urania Fantasy che come gli Oscar Fantastica hanno pubblicato i romanzi dello scrittore di Knoxville e fondatore di Carcoosa Press insieme a David Drake e Jim Groce.

kane mondadoriIn questo volume con copertina rigida uscito nel settembre 2022 oltre a ritrovare un artwork iconico ad opera di Frank Frazetta saremo di nuovo accolti dalla preziosa complessità e padronanza di Massimo Scorsone, che introduce con esaustive ed eleganti definizioni le 960 pagine rilegate, tradotte da Davide Mana, Piero Anselmi e Marzio Tosello. Nella pubblicazione sono presenti tutti i romanzi; Pietra di Sangue (ricordato da molti di noi come “Il Guerriero dell’Anello” nella traduzione di Riccardo Valla per gli Urania Fantasy e Oscar Fantastica), Le Trame dell’Oscurità e La Crociata Nera. In aggiunta alle narrazioni più lunghe, si disporrà di tutti i racconti e le poesie. Oltre a tutti i contenuti distribuiti tra Urania Fantasy, Oscar Fantastica e Biblioteca Horror & Fantasy, sono stati inseriti anche altri elementi totalmente inediti, ovvero due poesie, tre racconti e un capitolo di un quarto romanzo incompiuto, rimasti sparsi nelle tre raccolte The Book of Kane (Donald M. Grant, 1985), Why Not You and I? (Dark Harvest, 1987) e Exorcisms and Ecstasies (Fedogan & Bremer, 1997). Per tutti questi scritti la traduzione di Davide Mana è la primissima italiana in assoluto. Tra questi compare anche Il Tocco gotico (The Gothic Touch), parte dell’antologia Michael Moorcock’s Elric: Tales of the White Wolf, a cura di Richard Gilliam e Edward E. Kramer per White Wolf Publishing del 1994, vale a dire un cross-over con il famoso Ciclo di Elric di Melniboné creato da Michael Moorcock.

Kane-La-Saga-Colli-Staffetta-320x320Come accennato, questa pubblicazione che raggiunge le librerie grazie alla collana Oscar Draghi Mondadori è da considerarsi piuttosto importante per l’ambiente dei lettori italiani del fantastico. Karl Edward Wagner è senza dubbio parte di un gruppo di innovatori, o a volte semi-innovatori, ma in ogni caso riorganizzatori della narrativa fantastica in un periodo che potremmo definire alla “fine di un ciclo”, successivo alle innovazioni di Michael Moorcock nel Ciclo di Elric di Melnibonè che uscì su rivista nei primi anni sessanta, per poi essere raccolto nelle sue varie opere nei volumi The Stealer of Souls (Neville Spearman, 1963), Stormbringer (Herbert Jenkins, 1965) e The Singing Citadel (Mayflower, 1970) e infine ampliato, come tutti ben sappiamo, successivamente lungo gli anni settanta. Pertanto, nella fine degli anni sessanta e nel corso dei settanta e gli ottanta i vari ambiti assolutamente diversi tra loro nel grande mondo della narrativa fantastico-avventurosa hanno avuto indubbiamente dei “capofila” e tra questi, andando in sintesi, non si può non menzionare la talentuosa Ursula Le Guin che dopo notevoli esperienze di Fantascienza iniziava il Ciclo di Terramare (a partire dal 1968); Stephen Donaldson, autore dell’ancora oggi sottostimata Saga di “Thomas Kovenant L’ Incredulo” (a partire dal 1977); e più tardi David Eddings (a partire dal 1983), il grande protagonista “neoclassico” della Fantasy. Non si può mettere in dubbio che la Fantasy degli anni novanta sia stata profondamente neoclassica e neotolkeniana, anche perchè favorita anche da un calo di reputazione della Sword & Sorcery che tuttavia rimontò alla grande dopo le ristampe Lester Del Rey (a partire dal 2006) di molta narrativa howardiana e non, fenomeno del quale si può identificare un culmine – pur non proprio soddisfacente – nel film su Conan con Jason Momoa, uscito proprio nel periodo (2011) in cui la Fantasy “Classica” , entrava in una crisi tutt’ora presente dopo gli ultimi fuochi d’artificio che potremmo riassumere in Markus Heitz. Sicchè, il successo ottantiano di Eddings e di Dungeons and Dragons ha fatto si che il decennio novantiano sia stato all’insegna della Fantasy “propriamente detta” neotolkeniana e classica; ma che grande guaio sarebbe sottovalutare la portata o quantomeno la rispettabilissima pretesa di Karl Edward Wagner, e ritenerlo in via erronea semplicemente una parentesi cupa ed estrema avvezza al tributo howardiano-lovecraftiano nel romanzo fantastico-avventuroso. A ben guardare egli è stato un capofila indiscusso a suo particolare modo.

kew1La sfida alla base del progetto letterario di Karl Edward Wagner è stata alquanto apprezzabile e del tutto dignitosa dal punto di vista dei contenuti al punto da essere perfettamente confrontabile ai casi – per mantenerci ai sensibili esempi elencati – di Le Guin, Donaldson e Eddings, soggetti assolutamente diversi tra loro e dallo stesso Wagner. Se la prima ha abbracciato la sfida di scrivere romanzi con differenti (e alternative) forme di eroismo, privilegiando la magia, le dinamiche attualissime degli “Young Adult” odierni già sul finire degli anni ’60; se il secondo, Donaldson si intende, ha imboccato la strada di una Fantasy dal tratto classico, ma con tradizioni ricercate e quasi irreperibili come quella del “viaggio psichico” di Lord Dunsany; e se – per finire – David Eddings, ha cercato di creare una Fantasy assolutamente classica ed epica, edulcorando i tratti gotici per sostituirli con quelli sentimentali allo scopo di combinare un genere leggibile da tutti, quella di Wagner è consistita – a ben vedere – in ancor più distinti obiettivi che corrispondono, tra i vari, allo scrivere una letteratura Sword & Sorcery e Fantasy anche per i lettori di Horror, Thriller e Giallo, portata avanti innanzitutto per mezzo dell’estetica maggiormente violenta, le tonalità desolate e “dark” degli ambienti oltre a dei tratti Hard Boiled delle vicende. La sua incredibile abilità di schematizzare delle caratterizzazioni “sub-archetipiche”, sicchè prototipiche di personaggi dai tratti psicologici appariscenti ha favorito la percezione finale di realismo e stratificazione caratterizzativa della sua fiction, mostrando diffusamente i segni generali ch’egli era un editor e uno scrittore ammirevolmente tecnico, oltre che uno psicologo. Ma oltre a questo, è evidente come il narratore del Tennessee abbia anche recuperato le caratteristiche di racconti , tra i vari, come Colosso Nero e Nascerà una strega di Robert E. Howard, scrittore da lui profondamente stimato, per inseminare i prodromi di quella che dopo di lui verrà da alcuni chiamata “Military Fantasy” che troverà espressione in soggetti come Glen Cook, ma allungando ulteriormente la portata in tutti i romanzi Dark Fantasy sino alla più recente Grimdark Fantasy.

kew11Nel formato più lungo, ovvero i romanzi come Le Trame dell’Oscurità (1970) e Pietra di Sangue (1975) così opportunamente rinominato dai traduttori già citati dell’edizione Oscar Draghi, e così anche ne La Crociata Nera (1976), troviamo il Karl Edward Wagner brillante e in grado di tracciare lucidamente le sue geometrie paradossali eppur tuttavia sempre e sorprendentemente simmetriche. Basti pensare che l’estetizzazione gotica, contro molte possibili aspettative, recede sensibilmente ma solo allo scopo di privilegiare il “simmetricamente proiettato” estetismo “dark-gothic” espresso in maniera notevolmente solida nelle descrizioni chirurgiche e perfette, ma anche “nell’intromissione” di Kane nella ruota del destino e nel gioco del potere, un ciclo infinito in cui i mortali – quand’anche magici o straordinari – sono pur sempre operai della catena che scorre e scorre nel tempo, ma è una regola che non vale per chi è imperituro e ha cumulato ogni tipo di esperienza. Essere alle prese con personaggi che sarebbero nemesiaci anche per molti tra i più prodi eroi, per Kane, abissalmente malvagio , guerriero insuperabile, comandante carismatico, fine stratega e temibile stregone, è come mettere piede in una savana nelle veci di un leonino predatore – anche se rosso di criniera – al vertice della catena alimentare. Il bagaglio dell’immortalità nutre quindi in modo diverso Kane nei racconti rispetto ai romanzi. Pur non escludendo del tutto ovviamente l’estremizzazione anti-eroica, pulp e howardiana verso la dimensione Hard Boiled, si trova maggiormente nel breve formato il Wagner più introspettivo e meno funzionalista, e con esso un Kane che si realizza maggiormente nella sua natura immortale, cainita e antimessianica, in episodi tanto avventurosi quanto cupi che ne mostrano il nero punto di convergenza e sintesi tra soggetto erratico e senza destino, sguinzagliato a vagare nelle ere che scorrono a seguito d’un peccato “originale” contro un dio diverso da quello cristiano, e che assume così i tratti simili ad un Caino eternamente errabondo, o Dracula, di un enigmatico Svengali, ma anche un immortale dalla memoria insondabile, seppur la sua “celtica provenienza collinare” che un po’ ricorda – e non solo per capelli e barba – quella di Tuan MaC Carril sia assai lontana dall’eroe eternamente errante ma paladinesco, ma abbia bensì l’intento inedito d’essere un Highlanderscorticatore” , trovandosi pertanto alla fine di tutto “a decidersi” in virtù di questo se incarnare in base al caso un qualcosa di simile ad una maligna emanazione di Ares, o se vagare disperatamente per il mondo e per la storia come l’Ebreo Errante.

A prescindere dalla notorietà globale dello scrittore nel mondo del Fantasy – negli ultimi anni assai cresciuta – o di tutte le considerazioni possibili su Wagner, avere di nuovo Kane a disposizione in un volume Omnibus è un qualcosa di assolutamente importante e che certamente avrà un peso nel dibattito italiano sul nostro genere preferito, in maniera diversa ma non minore delle importantissime uscite come Lord Dunsany, Tanith Lee o David Eddings.

La nostra copertura sull’argomento

Le Trame dell’Oscurità ( di F. La Manno, Settembre 2017)

Il Guerriero dell’Anello ( di P. Motta, Settembre 2017)

La Crociata Nera ( di P. Motta, Settembre 2017)

Kane di Karl Edward Wagner (di F. La Manno, Novembre 2017)

Il Guerriero dell’Anello (Di G. Cerniglia, Aprile 2019)

Karl E. Wagner e la Saga di Kane (di P. Antonini, Ottobre 2021)

Note e Riferimenti

Oscar Mondadori – Kane. La Saga – Karl Edward Wagner , Scheda Ufficiale

4 comments

  1. A parte che il piano dell’opera dei Draghi Mondadori si sta rivelando stupefacente (ho preso parecchio, dal Ciclo della Cultura e Harlan Ellison a Tanith Lee e Lord Dunsany, appunto, mentre per questo mi sa che attendo gli sconti annuali) Kane è un personaggio rimasto non si sa bene come mai in secondo piano.
    Non ha avuto molta fortuna sebbene Karl Wagner fosse anche un editor importante, curatore di alcune antolgie di “best of” sull’orrore. E per rimediare alcuni titoli suoi, presi dall’usato alcune delle antologie “sword against darkness”.
    Anche se oggi guardiamo al grimdark, è qui in realtà che si forma un certo gusto, nell’immaginario che pesca nella “immoralità” solidificata pre-guerra (si pensi solo all’esaltazione della barbarie e contro la “civiltà” di alcuni personaggi molto noti). Wagner scrive con consapevolezza ma senza veramente artifici, risultando sempre fresco e genuino.

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    E poi c’è la copertina di Frazetta!!!!

  2. Ciao 🙂 grazie per il commento. Concordo con tutto, infatti nell’articolo ho voluto sottolineare questi aspetti (e anche in quello vecchio). Come sostengo da parecchio tempo la collana in questione è davvero meritoria, e ha riportato nel dibattito degli scrittori che erano ormai un po’ vaghi e “aleatori” in senso stretto, cioè venivano menzionati come contorno, come avviene per Lord Dunsany quando si affronta Lovecraft, ad esempio, ma erano ormai quasi dissipati. Effettivamente Wagner era forse il più atteso per quello che ho potuto vedere.

  3. Ringrazio per la recensione (che leggo solo ora), permettendomi di correggere un refuso: il nome di uno dei traduttori di K.E. Wagner è Marzio Tosello (non ‘Massimo’).

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