Un tuffo nel passato: Fantasy Star IV

Per le nostre rubriche che si occupano di giochi e videogiochi, oggi ci tuffiamo letteralmente nel passato glorioso del Sega Mega Drive, e per la precisione in Fantasy Star IV.

Titolo storico, che richiama l’epopea Sword & Planet, e copertina di Boris Vallejo: come poteva non entrare “sfondando” la porta nelle sale di Hyperborea?

Il titolo in questione proviene per direttissima dal Giappone dei primi anni ‘90, ed è inserito in una saga che assieme agli altri capitoli si dispiega in millenni, in un rincorrersi di avventure passate e future che fa l’occhiolino alla relatività del tempo.

Gli eventi seguono una linea semplice: gli eroi, Chaz e Alys ─ e tutto il variegato party che si formerà ─ inseguono le tracce di un pericolo che minaccia il sistema solare Algo (che sarà poi luogo di esplorazione) e che sembra collegato a una imminente crisi ambientale… come spesso accade, il contesto videoludico anticipa alcune tematiche attualmente “calde”; basti pensare che il gruppo degli eroi sarà formato da una consistente parte femminile! E anche da androidi.

Con il dispiegarsi degli eventi il vero nemico prende forma: non si tratta solo di orribili mostri frutto di esperimenti o non-morti che infestano città dimenticate… ma di una “materia oscura”, un male assoluto che come sempre per tantissimo tempo è stato assopito. Esso minaccia diversi pianeti, e si annida in luoghi introvabili come il Castle of Ilòusion (forse il dungeon più lungo e impegnativo).

Le meccaniche di gioco sono ardue ma stimolanti: magie e abilità dai nomi non intuitivi e da combinare, molto efficaci contro alcuni avversari e pressoché inutili su altri. Impossibile salvare il gioco o ricaricare le risorse nei vari dungeon; la fuga pertanto diventa una necessità, come il ripetere il livello già giocato ma con più consapevolezza. Boss difficilissimi, mortali alla primo accenno di strategia errata.

Ma perché ne parliamo qui, nelle segrete dello Sword&Sorcery? Forse il motivo è l’essenza archetipica, semplice e lineare, del gioco. I “cattivi” manipolano sinistramente l’energia magica e gli eroi si oppongono con una spontaneità bambinesca di buoni sentimenti (mai sottovalutare il bambino che è in noi), fino alla fine. La violenza cruda è assente, i toni del mondo sono luminosi, e le musiche melodiche e ispiratrici. Con un mix del genere e facile sognare, lasciarsi andare e ricordare, o rivivere, i giorni di grandi avventure.

Nota finale: il gioco è presente nella recente versione arcade del Sega Mega Drive!

1 comment

  1. Vi comunico che la Sega ha pubblicato per Android il 2, il 3 e il 4 in una unica app 🙂
    Immagino sia anche per iOS

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