Ben ritrovati, a un nuovo episodio della nostra biblioteca dell’orrore.
E se Cristoforo Colombo fosse partito alla volta del Nuovo Mondo accompagnato da… Abdul Alhazred, l’Arabo Pazzo di lovecraftiana memoria?
Questa è la premessa di XPO Ferens di Alessandro Forlani (Premio Urania 2011), romanzo breve edito da Acheron Books. Non farò particolari spoiler, ma se non vuoi sapere nulla della trama interrompi la lettura.
XV secolo. Cristoforo Colombo e suo fratello Bartolomeo fuggono in maniera rocambolesca ai pirati saraceni che hanno catturato il loro equipaggio. A capo dei maomettani vi è un misterioso figuro definito “El Ahmak”, il Matto. Questi sembra molto interessato a una determinata nave dalle insolite fattezze e a ciò che in essa è contenuto.
Nel corso della fuga i due Colombo giungono in un’isola dove si trova quella che – solo per rassomiglianza – possono definire una nave, ma in cui tutto è alieno per le loro conoscenze. Al suo interno affrontano una serie di creature umanoidi dal cranio vuoto e visioni da incubo. Trovano delle mappe che rappresentano il mondo in modo diverso da quello che conoscono, come se si trattasse di una Terra diversa da quella che i seppur abili navigatori sono abituati a conoscere, e l’indicazione di un continente oltre l’Oceano Atlantico.
Inspiegabilmente, dopo avere desiderato di tornare a casa e di abbandonare quel luogo di incubo, si ritrovano teletrasportati a Porto Santo, dove il fenomeno attira le sgradite attenzioni dell’Inquisizione. Per fortuna, il fatto che la moglie di Colombo, Filipa, sia la figlia del governatore di Porto Santo, serve per il momento ad allentare le accuse.
Cristoforo e Bartolomeo sono devastati dall’esperienza che reputano indubbiamente di origine diabolica, ma anche suggestionati dalla possibilità di attraversare quelle rotte sconosciute per giungere verso terre colme di enormi ricchezze.
Una decisa spinta a intraprendere questa impresa si verifica quando El Ahmak si presenta e fa rapire Filipa: intende liberarla solo se i due Colombo allestiranno una nave per guidarlo lungo la rotta che hanno scorto in quelle mappe blasfeme.
El Ahmak, che si rivela chiamarsi Abdul Alhazred, è in possesso di terribili poteri magici (può comandare dei marinai non-morti) e sembra essere antichissimo, oltre che un vero e proprio immortale, siccome ferite mortali sul suo corpo guariscono facilmente. Inoltre fa riferimento a concetti del XXI secolo che non mancano di lasciare storditi i suoi interlocutori.
Tuttavia ha un’indole rivolta a questioni astratte e non sa nulla su come si viaggia per mare, per cui ha bisogno di navigatori che sappiano il fatto loro.
Cristoforo e Bartolomeo mettono insieme una ciurma variegata composta da soggetti di diverse nazionalità, tra cui una zingara versata nelle arti mistiche positive, che non manca di enfatizzare la natura maligna dello stregone.
Alhazred sembra servire tremendi immensamente più antichi della razza umana e avere conosciuto le più remote civiltà. A suo dire esistono più mondi che differiscono per caratteristiche più o meno marcate e alcune civiltà hanno imparato a costruire vascelli atti non a navigare, ma ad attraversare i punti di congiunzione tra tali realtà.
L’arabo pazzo intende quindi raggiungere queste congiunzioni, e Colombo sospetta che non sia per raggiungere scopi del tutto consoni alla morale. Come dargli torto?
Tra aberranti incontri non umani, pericoli dati dalla navigazione in acque misteriose e la minaccia dell’inquisizione, le cose non fileranno lisce.
Comincia così un viaggio destinato a cambiare la vita dei due navigatori… e la Storia del mondo intero!
Xpo Ferens è un romanzo d’avventura horror indicato per coloro che sono appassionati di storie di navigazione dell’orrore. Il linguaggio risente ovviamente del contesto storico nel quale la vicenda è ambientata e risulta duro, dai dialoghi stringati conditi di turpiloquio, quindi può o non piacere a seconda dei gusti personali e di certe licenze poetiche grammaticali adottate dall’autore.
La lettura – al netto della ricercatezza del linguaggio – comunque scorre rapida, fornendo attraverso l’uso mirato di vocaboli l’impressione della società e delle pratiche marinaresche del tempo.
Le citazioni ai Miti di Cthulhu non sono particolarmente consistenti, se non a livello di velate allusioni e ovviamente di atmosfera cupa e minacciosa che aleggia per l’intero viaggio.
Come se non bastassero i pericoli connessi alla navigazione in acque sconosciute per l’umanità del tempo, i protagonisti devono anche fare i conti con misteri e minacce nel migliore dei casi di origine diabolica, ma nel peggiore… riconducibili a entità e fenomeni ben più tremendi!
Se vuoi un romanzo di ambientazione storica intrisa di orrore e suggestioni lovecraftiane, Xpo Ferens è una lettura che potrà soddisfarti.
E con questo è tutto: ho cercato di darti un’idea del contenuto del romanzo senza scendere in profondità, per non rovinarti la lettura con grosse sorprese.
Noi ci vediamo alla prossima!
I personaggi di L. stanno diventando un po’ abusati, ma sembra comunque interessante
Lovecraft – o meglio una rilettura pop e banalizzante di lui – è ormai ovunque, ma Forlani non è della schiera degli ultimi arrivati, anzi, pochi come lui sanno dove mettere le mani in una simile materia.
Mi chiedo se il continente oltre l’Atlantico abbia il nome che inizia per A o quello che inizia per R 😛