Recensioni: “Sakura – L’albero di ciliegio” di Caterina Franciosi

Dettagli

Titolo: “Sakura – L’albero di ciliegio

Autore: Caterina Franciosi

Editore: Delos Digital

Collana: Fantasy Tales

Genere: fantasy

Pagine: 32

Prezzo: 1,99 Euro

Sinossi

Il ciliegio del giardino di nonno Satake ha una forma davvero singolare. Così basso e sgraziato sembra non possedere alcuna eleganza, tranne quando i suoi rami ritorti si coprono di boccioli e i petali si schiudono, rivelando fiori bellissimi. Il ciliegio ha anche un’altra peculiarità. Dietro la sua nascita c’è un’antica leggenda di famiglia, una storia senza tempo che non parla di eroi ed eroine bensì di un giovane pescatore, capitato per caso in prossimità di un bosco incantato e disposto ad affrontare oscuri pericoli e singolari creature per liberare una ragazza innocente dalla superbia di un potente signore del cielo.

Commento

Caterina Franciosi è una firma ormai nota ai lettori di Hyperborea, che di certo avranno letto le nostre impressioni riguardo i suoi ormai numerosi racconti. Sapranno, dunque, che al di là dei molti generi in cui si produce – fantasy, horror, ma non solo – la cifra dell’autrice consiste nell’unire a uno stile lineare e garbato, un particolare approccio alla trama, che le consente di trasportare chi legge verso il centro dell’intreccio in maniera solo apparentemente semplice, quasi passo per passo.

Nel caso di Sakura – L’albero di ciliegio, questa percezione è ancora più forte per via dello scenario proposto, un Giappone fantastico dove alle tipiche atmosfere nipponiche si associa una fatata mescolanza di leggenda e folklore, con al centro – come da titolo – uno dei simboli arborei del Sol Levante, l’albero di ciliegio. Introdotta dal domestico racconto di un nonno ai suoi nipotini, comincia così la storia di un giovane pescatore, che le circostanze portano ad introdursi in un bosco fatato. Cosa avviene al suo interno, il lettore lo scoprirà presto. A noi basta rilevare come, sotto l’apparenza della fiaba – anzi, proprio grazie ad essa, che ne è veicolo privilegiato – l’autrice riporti alla luce alcuni dei più antichi stilemi della Quest: il bosco sacro, lucus o nemeton che dir si voglia, concretizzazione terrena dell’altrimenti inclassificabile zona ai confini tra il nostro mondo e l’Oltre. Il superamento dei suoi confini da parte di un eroe, motivato da ragioni che lo inducono a trascendere sé stesso. Anche il topos della fanciulla rapita da un dio – topos universale che va dalle vergini nordiche rapite dai Troll delle foreste a Kore trascinata agli inferi da Ade – viene qui riadattato alle dimensioni di fabula, ma non per questo non è riconoscibile. Lo stesso dicasi per la trasformazione vegetale cui sono soggetti, morendo per non morire, i personaggi della storia, destino di molti Baal orientali da Attis in poi.

Insomma, Sakura – L’albero di ciliegio è sì, nella forma, un racconto semplice e piano, ma come si accennava all’inizio, sotto la superficie Caterina Franciosi ha piantato radici più profonde di quanto possa sembrare. La conseguenza è che potete leggerlo in due modi: come il rifacimento di una gradevole leggenda giapponese, di quelle riportate in qualche diario di dame del periodo Heian. Oppure come se fosse davvero una di esse, da cui per molti versi è indistinguibile.

 

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