“Con lei tra le braccia, tutta grondante sangue, mi infilai di corsa entro il recinto dell’ospedale passando da un cancello secondario ch’era semiaperto. Non so se ci fosse un custode, né se mi vide, né se mi gridò dietro. Nell’ansia che avevo di far presto non udii niente.
Molti padiglioni sorgevano nel vasto giardino. Sempre di corsa mi diressi al più vicino, salii la breve scalinata, fui nell’atrio. Passava un infermiere o qualcuno del genere, vestito d’un camice; e pareva avesse premura.”
Dino Buzzati – “Questioni Ospedaliere” (1968)