Domine

Lo sword & Sorcery non è presente solo nella letteratura, nel cinema e nei fumetti. Come ogni genere “che piace”, ha saputo diffondersi oltre i limiti della carta e della celluloide, per giungere anche su vinile, nastro, cd o mp3 che sia. E qual è il genere musicale che più si adatta a queste atmosfere di oscure magie, dimensioni astrali, scontri sanguinosi ed eroi mica tanto eroici? Ovviamente, il Power Metal.

Numerose sono le band metal che si ispirano al genere fantasy nei loro testi, e molte di queste allo sword & sorcery in particolare. Possiamo citare i Manowar, i Majesty, i Virgin Steele, i Doomsword, gli Hammerfall, gli Iced Earth, gli italiani Rhapsody Of Fire e chissà quanti altri, ma in questo post vorrei concentrarmi su una band toscana (anche se canta in inglese, come la quasi totalità delle band metal italiane): i Domine.

I Domine vanno fieri della loro principale fonte d’ispirazione: lo sword & sorcery in generale, e la saga di Elric di Melnibonè in particolare, al quale i componenti del gruppo si dicono molto affezionati, al punto da considerarlo una specie di mascotte.

Alternano pezzi power potenti, veloci e maestosi a ballate più cupe e intimistedomine_locandina_firenze04, accompagnate dalla voce dell’ex Sabotage Morby, che pur spingendo il suo timbro sempre “oltre” con un effetto che alla lunga potrebbe risultare stancante si conferma un disco dopo l’altro un cantante con le palle, scusate il francese…

Tecnicamente, i Domine suonano da dio, ma non riescono a raggiungere le vette di virtuosismo toccate dai principali esponenti del genere.

Il loro è comunque un sound potente che ben si adatta al tipo di storie raccontate nei loro testi, e credo anche siano i migliori nel loro genere in Italia dopo i Rhapsody of Fire, almeno per i miei gusti.

Nessuno dei loro album è un capolavoro imprescindibile, ma la loro è comunque una musica solida e appagante, che forse meriterebbe un maggior successo non solo a livello internazionale, dove vanno abbastanza bene, ma anche in questo strano paese in cui viviamo.

Non solo Elric è presente in tutte le copertine, ma praticamente tutto il primo albo, Champion Eternal è un concept dedicato a Elric, come del resto si può facilmente intuire dal titolo.

Nel secondo Album, Dragonlord, le canzoni dedicate specificamente a Elric sono due, Dragonlord e The last of the dragonlord.

In Stormbringer Ruler abbiamo due canzoni ispirate alla saga fantascientifica Dune di Frank Herbert, e anche qui abbiamo quattro canzoni dedicate al nostro albino preferito.

In Emperor Of The Black Runes abbiamo il brano The Aquilonia Suite che rielabora in chiave power metal parte della colonna sonora del film Conan Il Barbaro, composta da Basil Poledouris.

Le canzoni The Song Of The Sword, Arioch The Chaos Star e The Forest Of Light sono nuovamente dedicate a Elric, mentre The prince In The Scarlet Robe è legata al ciclo di Corum, sempre di Michael Moorcock.

Il quinto album, “Ancient Spirit Rising“, è quello dove sono meno presenti brani ispirati alla letteratura fantasy e a Elric, che comunque è presente in I Stand Alone. E’ anche il primo a non avere Elric come protagonista assoluto in copertina, mostrandolo invece ferito, soccorso dalla figura che è al centro della scena, la “Lady of Shallot” ripresa da un dipinto di John William Waterhouse a sua volta ispirato all’omonimo poemetto romantico di Alfred Tennyson. E’ forse un riferimento all’idea di abbandonare completamente Elric e la sword & sorcery nei prossimi album? Speriamo davvero di no!

 Il Moro

Rispondi

Scopri di più da

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading