Recensioni: “Le navi d’ossa” di R.J. Barker

Dettagli


Titolo: “Le navi d’ossa

Autore: R.J. Barker

Editore: Elara/Meridiano  Zero

Collana: Fantasy Alley

Traduttore: Francesco Vitellini

Genere: fantasy

Pagine: 528

Prezzo: 22 Euro

Sinossi

Da secoli le Isole Gaunt e le Cento Isole si combattono in una guerra senza tregua, scontrandosi nei vasti mari dell’Arcipelago Sparso su antichissime navi costruite con le ossa di draghi marini ormai estinti. I motivi di quell’ostilità si perdono nel passato più remoto, dove storia e leggenda si intrecciano. Joron Twiner non ha il privilegio di servire su una candida nave della flotta: per aver sfidato in duello l’assassino del padre, un umile pescatore, è stato condannato a solcare i mari a bordo del Tide Child, una nave nera, una nave dei morti. Al comando di altri condannati per vari crimini, Joron affoga nell’alcool l’incapacità, l’umiliazione e la paura che prova. La sua vita cambia quando l’audace e feroce dama di nave “Lucky” Meas reclama il comando del suo Tide Child. Sono entrambi reietti, eppure il fato ha in serbo altro per loro: un arakeesiano, un drago marino considerato estinto da secoli, è stato avvistato in acque lontane. Con un equipaggio di criminali ed emarginati, Meas e Joron si mettono sulle sue tracce: il drago è una preda troppo ghiotta e chiunque lo catturi non otterrà solo la gloria, ma vincerà la guerra. La migliore tradizione piratesca incontra la creatura fantasy per eccellenza, il drago, una creatura non solo magica e misteriosa ma anche una eccezionale macchina da guerra. Tra antiche leggende e flutti impetuosi…

Commento

Dimenticate stoffe pregiate, spezie, ferro e quant’altro. Nell’Arcipelago Sparso si vende si vive e si combatte soltanto per le ossa di drago.
È questo il trampolino di lancio impiegato dallo scrittore britannico RJ Barker per far nascere l’universo narrativo cruento e sanguinoso de Le Navi D’Ossa, primo volume della promettente Tide Child Trilogy e giunto in Italia grazie alla tanto apprezzata collaborazione tra il marchio MeridianoZero di Odoya e Elara Libri. La eco imperiosa dei draghi torna a risuonare tra le pagine della letteratura fantasy in una veste nuova e originale. Partendo dal leggendario Smaug di J.R.R Tolkien la figura mitica del drago è stata celebrata esaltandone gli aspetti più vari e disparati: da astuti e primariamente malvagi, i draghi hanno dato prova di sé dimostrandosi fedeli alleati dell’uomo, basti pensare all’universo narrativo nato dalla penna di George R.R. Martin dove i Targaryen vivono in simbiosi con queste creature poliedriche. Indispensabili anche per quanto riguarda le tematiche ambientali trattate dall’autore americano Brian Naslund nella sua trilogia I Draghi di Terra, i draghi hanno ricoperto un ruolo fondamentale anche per le sorti del pianeta.

Rimanendo focalizzati su questi aspetti puramente introduttivi si potrebbe pensare che in fondo i draghi siano stati trattati in tutte le salse, ma il lavoro svolto da Barker per Le Navi D’Ossa è molto più innovativo di quanto si possa immaginare. Ad attendervi all’orizzonte infatti non troverete fiamme, lingue di fuoco e ali spiegate che si librano nell’aria. I keyshan, draghi marini serpentiformi che un tempo popolavano gli abissi dell’oceano, sembrano ormai un ricordo lontano. Le loro ossa, di un bianco accecante, adesso vengono utilizzate dagli abitanti delle Cento Isole e delle Isole Gaunt per costruire maestose navi e solcare i mari dell’Arcipelago in cerca di gloria, guerre e ricchezze. Quello di Barker è un mondo frammentato nel corpo e nell’anima, costellato da piccole terre emerse e raccontato dal punto di vista di donne e uomini costretti a viaggiare a bordo del Tide Child, una nave di reietti della società dove il candore niveo delle ossa è ormai tinteggiato di nero. Parliamo di anime escluse, maledette e scartate. Anime condannate a morte come quella di Joron Twiner, distrutto dall’alcool e dal costante senso di inadeguatezza che lo divora, e anime condannate a morte come quella di Lucky Meas, la più famosa e intrepida dama di nave costretta a comandare una nave dei morti. Anime respinte, perse e pronte a tutto. Le uniche anime che alla fine vengono scelte per catturare l’ultimo drago esistente nell’Arcipelago Sparso.

Se le premesse scritte nella trama sono già di per sé stuzzicanti, a completare e perfezionare la storia de Le Navi D’Ossa c’è un worldbuilding solido e ben costruito a tinte marinaresche e un sistema magico atipico e accattivante governato dalla figura del guillaume, un mago-rapace in grado di comunicare e direzionare il vento, tutti elementi, questi, che si aggiungono a un’interessante struttura sociale e politica prettamente matriarcale e a quelle tematiche che ormai da tempo contraddistinguono la narrativa fantastica. Nel corso della lettura non mancheranno quindi colpi di scena ben congegnati, avventure incalzanti, intrighi legati a questioni politiche e familiari, lotte per il potere e desideri di supremazia.
Eccola qui allora la storia memorabile che ci regala Barker, un mix di ingredienti dosati a puntino e amalgamati fino a ottenere un romanzo omogeneo e ricco di sfumature linguistiche che tra tempeste e cavalloni non perde mai la rotta e solca con fierezza l’immenso oceano del fantasy.

articolo di Asia Caproni



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